Roma "Non dire nulla a medici e polizia" la minaccia del marito, la donna ferita alla testa racconta il suo calvario, arrestato
I medici del pronto soccorso hanno avvisato l’agente del Posto di Polizia che stavano curando una donna "caduta dalle scale”. La stessa, alla vista del poliziotto, è crollata raccontando la sua storia di botte e minacce subite dal marito. In poco tempo l'uomo è stato arrestato
(AGR) Erano da poco passate le 3 del pomeriggio quando i medici del pronto soccorso hanno avvisato l’agente del Posto di Polizia che stavano curando una donna "caduta dalle scale”. La stessa, alla vista del poliziotto, è crollata raccontando la sua storia di botte e minacce subite dal marito. In poco tempo il presunto maltrattante è stato arrestato dalla Polizia di Stato che ha messo in sicurezza anche i figli della coppia.
È un copione purtroppo già visto e quando i medici si sono sentiti dire dalla donna a cui stavano curando una ferita in testa che era caduta da sola dalle scale hanno attivato subito il Posto di Polizia. L’esperienza e l’empatia dell’agente della Polizia di Stato hanno portato la donna a raccontare quanto le era accaduto non solo quel giorno, ma anche negli ultimi anni.
La vittima, con gli investigatori del Distretto Casilino, ha formalizzato la denuncia raccontando che la sera precedente il marito, dopo averla accusata di non avergli preparato la cena –anche se l’uomo doveva essere al lavoro fino a tardi, prima l’ha insultata e poi l’avrebbe colpita alla testa con un bastone e nel farlo le avrebbe ordinato di stare zitta perché la colpa era sempre la sua.
Gli investigatori sono andati nell’appartamento e, prima di tutto, con le cautele del caso, hanno messo in sicurezza i bambini. La casa presentava i segni delle violenze ed in terra è stato trovato e sequestrato il bastone.
Al termine degli accertamenti l’uomo, un 37enne di origini cingalesi, è stato arrestato perché gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.