Amianto nelle caserme dell'Esercito, condannati i Ministeri Difesa ed Interno per la morte di un militare
L'uomo è deceduto per una forma infausta e rara di cancro, il mesotelioma pleurico epiteliomorfo, causato esposizione alle fibre di amianto nel periodo di servizio presso l'Esercito per le sue funzioni di meccanico anfibista. Alla vedova una speciale elargizione di 400mila euro
(AGR) di Donatella Gimigliano
Il Tribunale di Parma ha condannato i Ministeri della Difesa e dell’Interno, per la morte di un militare deceduto il 23 maggio 2018 per una forma infausta e rara di cancro, il mesotelioma pleurico epiteliomorfo, causato esposizione alle fibre di amianto nel periodo di servizio presso il Reggimento di Cavallino Treporti (Ve) dell’Esercito Italiano.
Alla donna, difesa dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, spetterà una speciale elargizione, secondo un calcolo fatto da ONA, di circa 400 mila euro a cui si aggiungono gli assegni vitalizi. Le vittime di amianto tra i militari dell’Esercito Italiano sono una testimonianza tragica della pericolosità di questa sostanza, che, nonostante la sua messa al bando con la legge 257/92, continua a uccidere. In molti casi, ex militari e personale addetto, mentre servivano e onoravano la Patria, si sono trovati a fronteggiare le terribili conseguenze dell’esposizione al minerale killer in virtù del fatto che l’asbesto era di uso ubiquitario presso le strutture del reparto speciale dell’Esercito Italiano, nonchè nelle dotazioni di servizio e nei dispositivi individuali e collettivi di lavoro. Ma ciò che suscita rabbia e indignazione, è soprattutto il fatto che, oltre alla ferita insanabile e al dolore per la morte di un congiunto tra atroci sofferenze, in molti casi la giustizia stenta ad arrivare.
Prosegue l’impegno dell’ONA a sostegno delle vittime, per una consulenza si può chiamare il numero verde 800.034.294 o visitare il sito https://www.osservatorioamianto.it/vittime-del-dovere.
foto archivio AGR