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Imi/Sanpaolo, ecco la superbanca italiana

print25 agosto 2006 11:17
(AGR) Il progetto di fusione Intesa Sanpaolo in discussione in questi giorni, farà nascere un colosso bancario italiano da 65 miliardi di euro di capitalizzazione, con 6200 sportelli in tutta Italia, 13 milioni di clienti e 90mila dipendenti.

Il progetto sarebbe stato nelle scorse settimane al centro di colloqui fra i presidenti, Giovanni Bazoli di Intesa e Enrico Salza del Sanpaolo e dei rispettivi amministratori delegati, Corrado Passera e Alfonso Iozzo. A favore dell'operazione si sono espressi il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa.

Secondo Prodi «l’ operazione è una bella cosa davvero per il sistema bancario e perché consentirà di avere due gruppi di taglio internazionale: Unicredit e l'entità che nascerà dall'operazione». Segnale verde anche Silvio Berlusconi: «È un'ottima cosa - ha detto il leader dell'opposizione a margine del meeting dell'Amicizia di Rimini. - L’operazione dà finalmente all'Italia una banca capace di confrontarsi con le più grandi dimensioni delle banche europee e internazionali».

Sul fronte sindacale il primo a parlare è Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil: «Se confermata, l' aggregazione darebbe vita ad un polo bancario nazionale di dimensione europea, così come richiesto dalle nuove dimensioni del mercato e dall'esigenza di salvaguardare, nello scenario globale, forti poli di interesse nazionale». Ma il leader sindacale chiede anche delle rassicurazioni per quanto riguarda il futuro dei lavoratori dei due Istituti: «È evidente che per dare un giudizio più compiuto per le implicazioni delle integrazioni industriali e delle conseguenze su qualità e quantità dei livelli occupazionali, sarà necessario conoscere il progetto nel suo dettaglio. In ogni caso andrà prevista, nei tempi più rapidi possibili - prosegue il leader della Cgil - l'apertura di un tavolo di confronto fra il polo che si andrebbe a creare ed i sindacati di settore, perché il processo possa avere anche le caratteristiche di un trasparente e costruttivo rapporto fra impresa e lavoro». Anche la stampa internazionale si sofferma sull’operazione.

Secondo il quotidiano inglese Financial Times la fusione potrebbe dare vita a una «una potenza globale» e sottolinea che, se approvata, «non sarà l'ultima, in un mercato che, a parte la Germania, è il più frammentato d'Europa». Infine un commento benevolo anche da parte di Federconsumatori che sottolinea però come l’ aggregazione «deve incidere positivamente sulla riduzione dei costi e il miglioramento dei servizi bancari».

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