La canzone Popolare Live, quali prospettive?
Promosso da Assoconcerti associazione degli organizzatori e produttori di musica dal vivo, con il patrocinio del Mit, il convegno “La Canzone Popolare Live. Dati e Prospettive” è stata una giornata per analizzare risultati e prospettive del mondo dei concerti di musica popolare
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(AGR) Si è tenuto questa mattina presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura “La Canzone Popolare Live. Dati e Prospettive”, il convegno presentato da AssoConcerti, associazione di categoria che raggruppa i più importanti organizzatori e produttori di musica dal vivo, con il patrocinio del Ministero della Cultura. Una giornata per analizzare risultati e prospettive del mondo dei concerti di musica popolare contemporanea, che ha voluto dimostrare il ruolo determinante del settore su due diversi piani: quello culturale e sociale e quello economico.
Non solo intrattenimento: la Musica dal Vivo è un mezzo di comunicazione ed una forma d’arte che svolge una importante funzione sociale e rappresenta una notevole risorsa economica per l’Italia, costituendo una delle prime industrie culturali del Paese. Dietro uno spettacolo c’è una filiera di operatori, di professionisti, di aziende che creano ricchezza e offrono opportunità di lavoro.
A partire dai numeri forniti dalla S.I.A.E. e dall’esame dei bilanci delle aziende degli associati nel 2023, il Prof. Alessandro Leon, Segretario generale dell’Associazione per l’Economia della Cultura, ha presentato i dati sul settore, evidenziando come il comparto definito dalla S.I.A.E. come ‘Pop, rock e leggera’, con i 36.018 spettacoli, che hanno registrato 23.732.393 spettatori e oltre 894 milioni di ricavi al botteghino, rappresenti da solo quasi il 60% dell’intero comparto dello spettacolo dal vivo, e come di quel 60% gli associati AssoConcerti coprano a loro volta quasi il 70%. Per dare un dato: i 61 associati che aderisco ad AssoConcerti, nel loro insieme realizzano più ricavi dell’intero comparto del cinema.
Il Prof. Nicola Salvati, Ordinario di Statistica presso l’Università di Pisa e direttore del Centro Dagum, ha presentato quindi i dati raccolti durante l’indagine commissionata da AssoConcerti nell’estate 2024 relativa all’indotto economico generato dai grandi concerti sulle città e sui territori che li ospitano: 13 eventi musicali, da Ed Sheeran a Lenny Kravitz (Lucca Summer Festival), da Vasco Rossi, Zucchero e Taylor Swift (stadio Meazza di Milano), passando per i Coldplay e David Gilmour (Roma), fino a Gigi D’Alessio (Piazza Plebiscito a Napoli).
La ricerca ha analizzato dettagliatamente le spese sostenute dagli spettatori e le ricadute economiche che coinvolgono vari settori (attività culturali, enogastronomia, spese per i trasporti e per il soggiorno), esaminando le preferenze, le abitudini di spesa e le percezioni degli spettatori: è stato stimato che il settore dei concerti in Italia abbia prodotto complessivamente un indotto totale di circa 4 miliardi e mezzo di euro. L’indagine ha quindi dimostrato come gli eventi di musica live sono potenti motori economici in grado di sostenere vari settori locali e contribuire allo sviluppo socioeconomico delle città che li ospitano.
“Il nostro settore ha sempre prodotto ricchezza per lo Stato. Di fronte a questo, non abbiamo mai ricevuto alcun sostegno pubblico”, ha sottolineato Bruno Sconocchia, “anche se non sono di certo mancate le dichiarazioni di principio. Crediamo sia venuto il tempo perché la politica passi da un riconoscimento formale ad uno sostanziale: chiediamo uno strumento di politica industriale che possa supportare un settore importante per la cultura, che contribuisce alla fiscalità generale, con una elevata valenza occupazionale e un’importante ricaduta sul territorio, anche nel settore turistico, e che durante la pandemia ha visto l’azzeramento del proprio reddito. Ci preme infatti sottolineare che i numeri così importanti dei maggiori ricavi di questi due ultimi anni non hanno ancora permesso neppure il recupero del fatturato perso nei due anni precedenti”, ha proseguito.
“Abbiamo sempre sostenuto l’ipotesi di un doppio binario: il finanziamento diretto, attraverso il Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, già previsto dalla legislazione attuale, per quelle realtà no profit che strutturalmente necessitano di un supporto per raggiungere un pareggio di bilancio, e d’altra parte, l’introduzione per il settore privato dello strumento del tax credit, già utilizzato ad esempio per le aziende del settore del cinema e dell’industria fonografica e audiovisiva, aziende anch’esse, come quelle dei nostri associati, che operano sul mercato”.
Per dare un contributo concreto al dibattito, AssoConcerti auspica un provvedimento di sostegno al settore della musica popolare contemporanea dal vivo attraverso il riconoscimento di un credito di imposta pari ad una quota dei costi sostenuti sinteticamente su tre capitoli: la promozione e la produzione di tournée di artisti italiani, la diffusione della cultura italiana e degli artisti italiani all’estero, e interventi per la creazione, la ristrutturazione e l’ammodernamento di impianti dedicati allo spettacolo dal vivo, data anche la necessità di un riequilibrio territoriale, con particolare riguardo alle zone meno servite e al Meridione.
Alla tavola rotonda, moderata da Andrea Biondi, giornalista del Sole24Ore, per discutere sul futuro del settore sono intervenuti: il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, On. Federico Mollicone, il Segretario della Commissione Cultura del Senato, Sen. Mario Occhiuto, l’On. Maria Elena Boschi, l’On. Matteo Orfini, l’On. Elisabetta Piccolotti.