Sgominata banda di usurai che operavano a Primavalle
Eseguite questa mattina quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di quattro componenti della banda, di cui due già in carcere. Le indagini sono partite nel dicembre 2018, dopo l'arresto di uno dei boss, le prove raccolte hanno portato agli arresti
Una Porshe sequestrata ad uno degli arrestati
(AGR) Eseguite dalla Polizia quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti appartenenti ad un gruppo criminale responsabile dei reati di estorsione, usura ed esercizio illecito dell’attività creditizia. L'operazione anti-usura è iniziata all'alba. Gli agenti del commissariato Primavalle, diretto da Tiziana Lorenzo, si sono presentati alle abitazioni di due indagati ed hanno proceduto all'arresto, le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state poi eseguite in carcere, i provvedimenti sono stati richiesti dalla locale Procura della Repubblica - Gruppo reati gravi contro il patrimonio, coordinato dal Procuratore Aggiunto della Repubblica dr.ssa Lucia Liotti ed accolte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma. L’attività di polizia giudiziaria in corso, volta al contrasto dell’estorsione e dell’usura è iniziata nel 2018, allorquando lo stesso ufficio aveva raccolto elementi indiziari a carico del maggior esponente del gruppo di malfattori e, attraverso appostamenti e pedinamenti, in data 13 dicembre dello stesso anno lo aveva tratto in arresto in flagranza per estorsione, mentre stava incassando con violenza e minacce, la rata di un prestito concesso a tasso usurario.
L’episodio dell’arresto aveva avuto un vasto eco nel quartiere dove aveva operato l'uomo, il quale, supportato dalla famiglia, che aveva raggiunto nel corso del tempo una posizione criminale che incuteva timore e rispetto.In questo contesto gli investigatori sono riusciti a raccogliere molteplici dichiarazioni di parti offese ed informazioni da persone informate sui fatti che hanno consentito di ricostruire numerosissime posizioni debitorie illecitamente ottenute dal gruppo criminale. L’ingente materiale probatorio è stato suffragato anche da intercettazioni telefoniche e da riscontri documentali su materiale sequestrato a seguito di successive perquisizioni locali.