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LA MIA FASCIA TRICOLORE

Comm. Errico Grazioso Fusco

printDi :: 13 gennaio 2022 07:00
LA MIA FASCIA TRICOLORE

(AGR) LA MIA FASCIA TRICOLORE

Comm. Errico Grazioso Fusco

 
Ho servito per 35 anni nei ruoli direttivi e dirigenziali della Polizia di Stato ed in precedenza, quale servizio militare, nella Polizia Penitenziaria. Queste mie scelte, la mia decisione d'impegnarmi in prima persona nella difesa dello Stato e del suo Ordinamento, bastano da sole a porre in luce quanto sia grande il rispetto che ho nutrito e che continuo a nutrire nei confronti del Paese e delle Istituzioni che lo rappresentano.

Un rispetto che diventa però amore viscerale e appassionato quando penso al mio Paese magnificamente identificato negli splendidi colori della Bandiera Nazionale, che hanno il potere, nella mia mente e nel mio cuore, di trasformarlo nella mia Patria!
E per amore della mia Patria ho scelto di svolgere un lavoro impegnativo, denso di rischi e responsabilità, con gli imprevisti e gli incidenti di percorso, che anche nel mio caso non sono mancati, costantemente in agguato dietro l'angolo, ma il tutto ampiamente compensato dall'impagabile e permanente consapevolezza di fare qualcosa di concretamente utile per la collettività, sensazione questa in cui si riassume l'essenza delle vere soddisfazioni professionali per tutti quei poliziotti che lavorano onestamente e con passione.

In virtù delle normative che disciplinano le funzioni della Polizia di Stato, ho vissuto l'indescrivibile privilegio di poter indossare, in situazioni di particolare criticità per la sicurezza e l'incolumità pubblica, la Fascia Tricolore ad armacollo, riportante, oltre i meravigliosi colori della nostra amata Bandiera, lo stemma della Repubblica apposto ad entrambi i capi della Fascia stessa.

Nelle numerose volte in cui mi è capitato d' indossare la Fascia nell'arco della carriera, l'ho fatto sempre con un misto di fierezza ed orgoglio ed immancabilmente nello stesso momento un brivido è corso lungo la schiena, ma non per le possibili conseguenze che sarebbero potute derivare dall'ordine che ero in procinto d'impartire, bensì per la compiaciuta fierezza di essere identificato con il Tricolore nelle funzioni che mi accingevo a svolgere come rappresentante dell'Autorità dello Stato.

Amo raccontare un aneddoto sulla mia Fascia Tricolore, risalente agli esordi della carriera allorquando, a conclusione di un'apposita cerimonia organizzata alla Scuola Superiore di Polizia al termine del corso di formazione, era prevista la consegna della Fascia a ciascuno dei neo Commissari.

Su di un lungo bancone erano state allineate le scatole bleu contenenti le Fasce, sigillate a loro volta da un nastrino tricolore, ma dette scatole erano, chissà perché, di forma diversa, per metà abbastanza spesse e voluminose e per altra metà più sottili e di dimensioni più ridotte. Confidavo dentro di me di ricevere la scatola grande "più bella" e così fu, senonché mi accorsi che le scatole piccole contenevano fasce di maggior pregio, in quanto riportanti lo stemma della Repubblica finemente ricamato e non soltanto cucito, come risultava invece quello delle Fasce contenute nelle scatole grandi.

Nonostante l'iniziale delusione, incassata la lezione di non fidarsi mai delle apparenze, realizzai subito che ciò che davvero contava non era certo la dimensione della scatola né lo stemma ricamato, ma unicamente quel Verde quel Bianco e quel Rosso impressi sulla Fascia, quei colori che portavo già scolpiti nel mio cuore e che, insieme a quelli della Polizia di Stato, mi avrebbero accompagnato negli anni avvenire.

Ed oggi, dopo aver riposto definitivamente l'uniforme nell'armadio, custodisco gelosamente la mia Fascia Tricolore, ormai un po' consunta e con le frange annerite dal tempo, ed ogni qualvolta torno a rimirarla nei suoi meravigliosi Colori Nazionali, subentrano i ricordi, si ravviva l'emozione, gli occhi si inumidiscono e cominciano a brillare...

Comm. Errico Grazioso Fusco,

Dirigente in quiescenza della Polizia di Stato e risiedo a San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna.
Pur avendo alternato diverse sedi di servizio ed avendo fatto esperienza di diversi settori operativi, quali il Reparto Mobile, la Polizia di Frontiera, le Scuole, ho svolto gran parte della carriera presso la Questura di Bologna, ricoprendo numerosi incarichi, dapprima in funzione subalterna, tra i quali vice Dirigente di Commissariato, vice Capo di Gabinetto e vice Dirigente la Digos, quindi quale Dirigente nel tempo della Polizia Amministrativa, di due Commissariati sezionali, dell' Ufficio Volanti,  sino ad assumere le funzioni di Vice Questore Vicario.
Promosso Dirigente Superiore ho diretto due Compartimenti di Polizia Ferroviaria, quello del Veneto e quello dell'Emilia-Romagna, sino all' anno precedente l'entrata in quiescenza, ossia il 2018.
L'ultimo anno di servizio l'ho trascorso in regime di "disponibilità", in quanto valutato non idoneo ai servizi operativi d'istituto a seguito di riforma parziale dovuta a ripetute lesioni riportate in occasione di servizi di ordine pubbico, ossia proprio quelli che mi hanno visto indossare sovente la Fascia Tricolore.
Subentrata la quiescenza, con Decreto del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, sono stato promosso Dirigente Generale.
Successivamente, sempre in virtù delle citate lesioni riportate in servizio, sono stato riconosciuto " Vittima del Dovere ".
Sono stato insignito due volte di onorificenza al merito, dapprima quella di "Ufficiale" nell'anno 2006, quindi quella di "Commendatore" nell'anno 2015, oltre ad avere ricevuto numerosi riconoscimenti di servizio nel corso della carriera.
Sono iscritto presso la Sezione Territoriale ANCRI  di Bologna. 

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