Allarme di Federalberghi, stop ad aumenti e balzelli per i turisti
Dalla tassa di soggiorno ai biglietti di bus e metro, fino all'istituzione di un pedaggio per Fontana di Trevi, l’Associazione degli albergatori capitolini lancia l’allarme sulla potenza dell’impatto negativo che la loro entrata in vigore porterebbe al settore all’intera economia romana
(AGR) Federalberghi Roma esprime grande preoccupazione e ferma contrarietà ai possibili aumenti che sembrano profilarsi per i visitatori e quindi il sistema turistico della Capitale e non solo. Dalla tassa di soggiorno ai biglietti di bus a metro, fino alla paventata istituzione di un pedaggio per l’accesso alla Fontana di Trevi, l’Associazione di categoria più rappresentativa degli albergatori capitolini lancia l’allarme sulla potenza dell’impatto negativo che la loro effettiva entrata in vigore porterebbe al settore e a cascata all’intera economia romana.
Per il Presidente Giuseppe Roscioli si sta ormai arrivando all’accanimento sul turista: “Dopo quello che nello scorso ottobre ha portato Roma ad essere la Capitale con il contributo di soggiorno più alto d’Europa, un nuovo aumento di questa tassa appare semplicemente inconcepibile ed illogico.
“Dalle tasche dei nostri visitatori prendiamo già oggi l’equivalente del 20% circa del Pil che produce il turismo a Roma, una percentuale che sarebbe un suicidio sul mercato internazionale implementare ulteriormente. Vessare il turista alla voce trasporti, in una città in perenne crisi per mancanza di taxi e con la viabilità in clamorosa difficoltà, appare semplicemente impossibile da far comprendere ai nostri ospiti, così come l’introduzione di un ticket a pagamento per avvicinarsi a un monumento cittadino all’aperto da sempre a disposizione di tutti, e che nel caso di specie rappresenta già una notevole fonte di introito annuale per l’Amministrazione grazie al lancio spontaneo delle monetine. Il fermo invito che la nostra Associazione rivolge a tutte le istituzioni, perché Roma è anche la porta d’ingresso primaria del Paese,” ha concluso Roscioli “è quello di non vanificare ciecamente anni di sforzi e sacrifici - tra l’altro attivamente condivisi con l’Assessorato al Turismo di Roma Capitale - per riportare la città in testa alle preferenze del turismo mondiale dopo la pandemia. Per quanto straordinaria, non è sensato credere che la bellezza di Roma possa ottenebrare la logica delle persone: i nostri visitatori hanno diritto di sentirsi accolti e rispettati, non vittime sacrificali di un esproprio legalizzato non appena mettono piede sul nostro territorio.”
foto Fontana di Trevi invasa dai turisi di pixabay