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Roma, al Museo Barraco il nuovo progetto "Li-Fi", informazioni ed immagini delle opere mediante la luce

Si tratta di una modalità di visita sperimentale, guidata dalla luce, per approfondire le opere della collezione museale e riscoprire il sito archeologico nei sotterranei del Museo. Con l’occasione, infatti, riaprirà al pubblico la casa romana

printDi :: 05 gennaio 2022 14:44
Roma, al Museo Barraco il nuovo progetto Li-Fi, informazioni ed immagini delle opere mediante la luce

(AGR) Doppia novità al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco. A partire dal 6 gennaio i visitatori avranno l’opportunità di approfondire una selezione di opere della collezione permanente attraverso l’esperienza innovativa offerta dal progetto Li-Fi, una modalità di visita con tecnologia senza fili promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e presentato dalle aziende To Be Srl, DB Ingegneria dell’immagine Srl e Tecno Electric Srl con il sostegno dell’Unione Europea.

Il progetto fa parte dei 43 vincitori – su 126 partecipanti – del bando “L’impresa fa Cultura” indetto dalla Regione Lazio per promuovere, attraverso l’uso di nuove tecnologie, il patrimonio culturale del Lazio.

 
Il Museo Barracco è tra i primi musei al mondo a dotarsi del sistema Li-Fi, acronimo di Light Fidelity. Un meccanismo di comunicazione tra i più moderni e innovativi che consente di trasmettere informazioni e immagini in modalità wireless, mediante la modulazione della luce, da appositi faretti LED (trasmettitori)ai dispositivi mobili dei visitatori dotati di fotocamera (ricevitori). Per fruire dei contenuti multimediali di approfondimento, rispetto al percorso di visita ordinario, basterà scaricare l’apposita App e posizionare lo smartphone o il tablet sotto la luce del faretto Li-Fi.

Una soluzione realizzata con attenzione a modalità di fruizione ‘non tradizionali’: è presente infatti una doppia modalità di fruizione, sia per vedenti che per non vedenti (o ipovedenti), grazie all’utilizzo di tracce audio realizzate a partire dai contenuti testuali.

La tecnologia si potrà sperimentare al Museo Barracco fino al 20 febbraio 2022, con possibilità di proroga.

Il progetto è stato presentato in occasione dell’incontro stampa odierno, tenutosi presso il Museo Barracco e moderato da Gianni Todini (Direttore Askanews). Dopo il saluto di benvenuto di Maria Vittoria Marini Clarelli (Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali), sono intervenuti: Claudio Parisi Presicce (Direttore Musei Archeologici e Storico - Artistici, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Roberto Pollari (Capo di Gabinetto del Consiglio Regionale del Lazio); Francesco Paolo Russo (Founder& CEO di To Be Srl); Giancarlo Brasini (Project Manager DB Ingegneria dell’Immagine); Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde); Gabriele Ferrieri (Presidente ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori).

La sperimentazione coinvolgerà una selezione di 14 punti di interesse, di cui 9 nelle sale al piano terra e al primo piano e 5 nella  Casa romana, risalente nelle sue principali strutture documentate al IV secolo d.C. e situata nei sotterranei del museo, che riapre al pubblico per l’occasione dopo oltre 20 anni di chiusura. La scoperta dei resti nei sotterranei del Museo Barracco è fortuita e risale al 1899, nel corso dei lavori di parziale demolizione dell’edificio rinascimentale, che dal 1948 ospita il Museo, realizzati per l’apertura del nuovo asse viario di Corso Vittorio Emanuele.

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