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Giusy Caruso, artista ricercatrice, performer del Metaverso, presenta il libro: "La Ricerca Artistica. Linguaggi e Metodi"

Lunedì 4 dicembre al Conservatorio della musica di Santa Cecilia (ore 18), la presentazione del libro sarà seguita dalla performance: 'Viaggio al centro del Suono’ 5-6 dicembre, Roma Fondazione Scelsi,Giusy Caruso ci aiuta a riscoprire quanto la tecnologia applicata all’arte abbia in sé poesia

printDi :: 03 dicembre 2023 15:07
libro Giusy Caruso Avatar foto da comunicato stampa

libro Giusy Caruso Avatar foto da comunicato stampa

(AGR) Artista ricercatrice, pianista, performer avanguardista e capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione sulla performance trasversale ad arti performate, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’, Giusy Caruso porta oggi in Italia un nuovo concetto di evento dal vivo di straordinaria attualità, perfetto per quella Generazione Z cresciuta per non operare distinguo tra realtà terrena e aumentata, esperienza diretta e mediata. Un campo da noi sconosciuto, mentre Giusy Caruso, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina scientifica e una travolgente esperienza immersiva e sinestetica

Mentre le istituzioni musicali del nord Europa da anni studiano la performance artistica con approccio di ricerca in vista di un suo potenziamento attraverso le infinite possibilità che lo sviluppo tecnologico offre con incessante incalzare, l’Italia pare ferma ad un’idea ancora totalmente romantica del gesto d’arte.

 
 Non così però la calabrese Giusy Caruso, recentemente vincitrice del premio europeo S+TARTS 2023 Honorary Mention insieme al partner tecnologico LWT3 di Milano, da anni punta di diamante di questa ricerca nelle sedi più prestigiose ad essa dedicate, come il Conservatorio Reale di Anversa, l’Istituto di Psico-acustica e Musica Elettronica (IPEM) dell’Università di Gand, il Laboratorio di Musicologia (LaM) dell’Università Libera di Bruxelles e la London Performing Academy of Music.

Ma la sua pubblicazione in Italia con LIM lo scorso anno del primo testo nella nostra lingua sulla ricerca artistica musicale ed in particolare su questa nuova frontiera della performance musicale e delle sue infinite possibilità presenti e future, che sarà presentato a Roma al Conservatorio di Santa cecilia il 4 dicembre prima delle due performance alla Fondazione Scelsi il 5 e 6, ha indubbiamente suscitato molto scalpore ed un inatteso interesse nel mondo della formazione musicale, giacché è indubbio che Giusy Caruso proponga, nei suoi scritti scientifici ma soprattutto nelle sue intense e sfidanti performances live, un modo di occupare lo spazio materiale e immateriale del palco perfettamente in linea con il continuo dialogo tra realtà e dimensioni diverse, che la tecnologia di oggi ci ha reso esperienza quotidiana, così costante da portarla spesso ad una rapidissima e mortificante banalizzazione.

Giusy Caruso invece ci aiuta a riscoprire quanto quella stessa tecnologia ed i suoi sviluppi applicati all’arte performata abbia ancora in sé un portato poetico, straniante, toccante, disturbante, evocativo, se usata, anche e soprattutto con criterio scientifico, per portare l’artista e il pubblico oltre i limiti materiali del corpo, dello strumento e di una modalità d’ascolto tradizionale: un’esperienza illuminante che di certo aprirà nuovi orizzonti estetici al pubblico romano.

Nata come pianista e ben nota come interprete di musica contemporanea e artista ricercatrice, Giusy Caruso ha presto scelto una strada davvero imprevedibile per un’artista italiana ed oggi nei suoi live di ricerca affronta il repertorio combinando il piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi concertistica, quali il Myo Armband, nato per il controllo del pc a distanza attraverso gli impulsi elettrici dei muscoli, duetta nel Metaverso con il suo Avatar come nel progetto MethaPhase presentato a Cremona, trasformando in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla bio-meccanica e sull’interazione uomo-macchina, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte.

Dunque eventi d’arte al calor bianco che nascono nel cuore di una rigorosissima ricerca scientifica e filosofica: la dualità geografica ed esistenziale di Giusy Caruso.

ROMA - Lunedì, 4 Dicembre 2023 ore 18:00 -Sala Medaglioni 
Conservatorio di musica "Santa Cecilia", via dei Greci 18, Roma
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Tappa a Roma dopo una tournée internazionale di presentazioni nelle maggiori istituzioni Europee del libro "La Ricerca Artistica. Linguaggi e Metodi" LIM 2022, nell'ambito della serie "Alziamo il Volume - Incontri con l'Autore" a cura di Carla Conti e Roberto Giuliani, sarà presente l'autrice Giusy Caruso, ricercatrice e pianista italiana a capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa in Belgio, vincitrice dell'importantissimo riconoscimento europeo PREMIO S+T+ARTS Honorary Mention 2023 per l'innovazione nella performance pianistica, in collaborazione al suo partner tecnologico, la società LWT3 di Milano.

La pubblicazione del libro della Caruso, il primo in assoluto che inquadra la ricerca artistica musicale in lingua italiana, ha suscitato particolare interesse a livello nazionale in questo momento storico di rivoluzione dei programmi ministeriali nelle AFAM. Ne parlerà in dettaglio Giovanna Cassese, presidente del CNAM che interverrà presentando i lavori di definizione del decreto ministeriale per l'apertura del terzo ciclo di studi nelle AFAM, il dottorato di ricerca artistica.
Nel corso della presentazione ci sarà uno spazio dedicato alla performance da parte dell'autrice Caruso che eseguirà il progetto 'Viaggio al centro del Suono' legato alle sue ricerche: una selezione di brani dai 72 studi carnatici per pianoforte del compositore francese Jacques Charpentier e dalla Suite n. 9 Ttai del compositore italiano Giacinto Scelsi, a concludere il suggestivo brano 'Suspensions per pianoforte e sensori Myo Armband" del compositore giapponese Atau Tanaka.

foto da comunicato stampa

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