Alla Roma basta un rigoretto per battere una Sampdoria piccola piccola.
Sampdoria -Roma 0-1
(AGR) Per varie ragioni, alla vigilia della gara, Sampdoria-Roma non veniva considerata come una partita dall’esito scontato. In primis, la presenza in panchina del nuovo allenatore Stankovic ex giocatore di grande tecnica, eccellente nel suo ruolo, del quale ricordiamo prestazioni sempre di ottimo livello, nelle quali l’ex mediano interista distribuiva, senza avere paura di esagerare, la gran quantità di grinta di cui disponeva.
Era molto probabile, che la decisione della società blucerchiata di affidare la conduzione tecnica della squadra a Stankovic abbia considerato anche fattori di tipo caratteriali: se devi fare uscire la squadra dalle paludi della bassa classifica e restituirle autostima e consapevolezza nei propri mezzi, la psicologia non basta: ci vuole anche che il nuovo mister sia risoluto nelle sue scelte, che faccia da punto di riferimento per vecchi e nuovi arrivati, imporre il proprio credo calcistico, creare fiducia in esso, in poche parole dare la scossa che serve, magari trasmettendo ai giocatori la grinta necessaria a far fronte al momentaccio. In secondo luogo, la pessima classifica della squadra blucerchiata, appena tre punti in classifica dopo una decina di partite, indica che la situazione non è catastrofica, ma presto potrebbe diventare drammatica.
Sul campo, invece, si è vista tutt’altra cosa: la Roma ha preso in mano la partita fin dai primi minuti e il goal, arrivato presto presto, al 7’, con un rigore trasformato da Pellegrini, giustamente assegnato dall’arbitro Di Bello, per un mani in area, forse ha seppellito le già poche speranze della Sampdoria di fare bottino pieno. Andata in goal più o meno in apertura di gara e rendendosi conto che l’avversaria di turno non aveva poi tutta questa furia di arrivare al pareggio e visti anche gli impegni che la incalzano, la Roma ha pensato bene di prendersela comoda non forzando più di quanto necessario. Sprecando banalmente diverse, limpide palle goal, già almeno due nel primo tempo, di fatto non riuscendo a chiudere la partita, i romani sono riusciti a tenere alto il pathos che ha attanagliato i propri fan fin dal momento in cui il capitano romanista ha realizzato il rigore.
D’accordo la pochezza della Sampdoria, però fare possesso palla nella propria metà campo serve a poco, magari capita il passaggio sbagliato, con pallone che arriva all’avversario, che poi, giunto al limite non ci pensa su due volte a tirare e succede che il pallone va dentro perché il portiere, non avendo niente da fare, se ne è andato al bar. La memoria di diversi recenti accadimenti di questo tipo è ancora viva nella tifoseria giallorossa… e poi nel calcio devi metterci pure questa eventualità, che qualcuno chiama l’imponderabile, che può sempre verificarsi in qualsiasi momento della gara: domini, domini, sei in vantaggio, stai tranquillo e all’improvviso arriva lo schiaffone che manda all’aria i tre punti.
Nella gara con la Sampdoria s’è giocata una partita bruttina, per niente spettacolare, dove la cosa più pregevole è stato un colpo di tacco di … Stankovic che ha agganciato un pallone diretto verso la tribuna. Naturalmente, la logica del nostro campionato maggiore, è, come noto, ben precisa, quasi ferrea: non importa il come o il quando, basta vincere, fare un goal in più dell’avversario e al diavolo lo spettacolo. Ma il tirare a campare non sempre paga.