All’ Unipol Domus, poker-viatico della Roma -
Lavori in corso per il Cagliari
Cagliari-Roma 1-4
Cagliari-Roma 1-4
(AGR) La vittoria della Roma contro Il Cagliari non è che fosse così largamente prevedibile. Quantomeno non in quelle proporzioni. In termini di qualità, complessiva della squadra e individuale dei singoli, la squadra isolana dispone, senz’altro, di un buon organico, tale comunque da poter disputare un campionato che, magari senza arrivare alle coppe, ma glielo auguriamo, al rush finale la terrà lontana dalle insidiose paludi della lotta per la salvezza; non tragga in inganno la striscia negativa della squadra sarda in questa prima fase del campionato: i numeri per inserirsi e restare stabilmente nelle posizioni di sicurezza ci sono, magari, a nostro parere, serve solo più consapevolezza nelle proprie possibilità, credere in se stessi. Semmai, lungi da noi qualsiasi volontà di polemica, è la rosa che dovrebbe essere rinforzata con l’arrivo di due, tre giocatori veterani della serie A, magari non di grosso nome, ma con alle spalle almeno quattro, cinque e anche più campionati disputati nel nostro massimo torneo. Ragazzi esperti, all’altezza, di sicura affidabilità.
Per ciò detto, la sconfitta della squadra sarda contro la Roma non può certo essere imputata a Mr. Ranieri, autentico quanto vittorioso maestro di calcio, ma, semmai, le cause dell’andamento negativo del Cagliari andrebbero ricercate altrove. Con il poker calato contro il Cagliari, la Roma ha raccolto i frutti della sua netta e indiscutibile superiorità tecnico-tattica e guadagnato altri tre punti che le permettono di guardare al futuro con un certo ottimismo: un buon viatico per il prosieguo del cammino dei romanisti. Fin dalle prime battute di gioco, la differenza qualitativa a favore dei giallorossi, in termini complessivi e individuali, è emersa in tutta la sua evidenza. La superiorità della Roma non è mai venuta meno fino al triplice fischio. Il Cagliari ha fatto ci che ha potuto, ha profuso energie e gagliardia senza risparmio, e, sia detto a suo onore e merito, non ha mai dato segni di rassegnazione, nemmeno quando la partita era ormai totalmente compromessa. Bravo Cagliari! Dopo le schermaglie iniziali, la partita entra nel vivo ed è il Cagliari a farsi vedere con Petagna, al 10’, ma il tiro di testa della punta sarda è ben neutralizzato da Rui Patricio.
Nella ripresa, la Roma, ben lungi dall’aver messo i remi in barca, evidenzia ancora di più la sua superiorità: giocate a tutto campo, pallone che gira a più non posso, azioni che sovente arrivano a mettere uno, due romanisti in condizione di concludere da buona posizione. Al 47’, Lukaku potrebbe triplicare, ma scivola e l’occasione sfuma. Al 51’ è invece Belotti che, dopo aver dribblato elegantemente Zappa, batte imparabilmente l’incolpevole Scuffet. Il ritmo della gara si mantiene a buon livello, il Cagliari non appare rassegnato: Nandez, il migliore dei suoi, sembra onnipresente, praticamente è in ogni azione dei sardi: costruisce, contrasta, inventa, lancia e non poche volte gli stinchi e le caviglie giallorosse risentono della gagliardia del fuoriclasse uruguaiano. Ultimi fuochi al 59’, con Lukaku che sfrutta al meglio il preciso assist di Paredes e fa poker per la Roma. In chiusura, all’87’, Cristante tocca di mano in area: rigore, batte Nandez e il goal rossoblu della bandiera è cosa fatta. Legittimo l’entusiasmo romanista. Per Mr. Ranieri ci sarà da lavorare parecchio.