Abraham pareggia la punizione-killer di Vlahovic e la Roma esce
imbattuta dall’Allianz Stadium.
Juventus-Roma 1-1.
(AGR) Juventus e Roma danno vita a una partita esteticamente non spettacolare, ma tatticamente quasi perfetta, se si guarda a mosse e scelte dei due allenatori. Sono state quelle, infatti, che hanno deciso la gara.
Le due avversarie si rispettano e assumono un atteggiamento guardingo, prudente, pronte entrambe, però, a piazzare la botta funesta e poi magari, chissà, pensare a gestire ragionando, senza cioè lanciarsi in iniziative che avrebbero potuto allungare la squadra, con conseguenze probabilmente disastrose per l’una o per l’altra.
Col passare dei minuti, pur sotto la continua pressione juventina, la Roma ritrova sè stessa, cioè la piena consapevolezza di avere mezzi e qualità per riequilibrare la partita. Al 24’, però, un missile di Locatelli dalla distanza, che sarebbe stato imparabile anche se in porta ci fossero stati Yascin e Zoff insieme, finisce in fondo al sacco romanista: sarebbe il 2-0 e tutti a casa se al VAR non si fossero accorti che, qualche secondo prima, Vlahovic, con il braccio, ‘addomestica’ il pallone che Locatelli scaglierà con forza nella porta romana. No-goal, dunque, e speranze riaccese per la tifoseria giallorossa.
La partita andava via così fino alla fine del tempo: ad una Juventus caparbia, ostinatamente alla ricerca del ko definitivo, la Roma conteneva, opponeva, ripartiva con iniziative che però non impensierivano i padroni di casa.
Nella ripresa, fin da subito, per i giallorossi le cose andavano meglio. L’impressione era che i bianconeri avessero speso parecchio nel primo tempo e che, in termini di condizione fisica, i romanisti stessero meglio, per così dire. Intanto, al 46’, Mourinho alterna Zalewski e El Shaarawi a Mancini e Spinazzola: due attaccanti al posto di due difensori.
La mossa, che la dice lunga sulle intenzioni di Mourinho, lì per lì sembra un azzardo, probabilmente viene classificata come un errore del tecnico giallorosso o, peggio ancora, valutata come un affidamento ai due di compiti di copertura e alleggerimento della pressione bianconera, piuttosto che di proposte di gioco. La risposta di Allegri arriva con un certo ritardo, al 58’, quando esce l’ottimo Rabiot ed entra Zakaria: una sostituzione che però non sembra essere adeguata alla fattispecie, perché la dinamicità dello svizzero-congolese appare essere di molto inferiore a quella del nazionale francese.
Probabilmente, il cambio mette in allarme Mourinho, che qualche minuto dopo, al 61’, richiama lo stremato Karsdorp e inserisce Celik, difensore, un’altra felice scelta di mercato: quanto a fisicità, infatti, il ragazzo turco non deve niente a nessuno. A questo punto della partita, siamo entrati nella seconda parte della ripresa, laddove i tempi di recupero cominciano ad essere ristretti e bisogna arrivare a sintesi velocemente e quagliare al meglio, la Roma cambia decisamente registro, consapevole di poter dire la sua.
Minuto dopo minuto, la mossa Zalewski, El Shaarawi va rivelando tutta la sua efficacia: con la loro entrata, infatti, gli avanti della Roma diventano quattro. Schierati di partenza sulle ali, i due si danno da fare parecchio: la dinamicità della Roma aumenta di molto, cominciando a dare qualche pensiero in più alle linee difensive della Juventus.
L’audacia – ma sì, è proprio il caso di usare questo termine – di Mourinho viene premiata con il goal di testa di Abraham, al 69’, che fissa il risultato finale della gara su un giusto 1-1: calcio d’angolo battuto da Pellegrini dalla sinistra romanista, pallone che arriva a Dybala, appostato un po’ oltre il secondo palo, l’argentino imprime la giusta traiettoria alla sfera, indirizzandola verso Abraham che insacca imparabilmente.
Nel finale, all’85’, ancora da calcio d’angolo di Pellegrini, il pallone spiove in area, davanti a Abraham, che però, sul punto di concludere viene anticipato da Milik, e, quasi in chiusura, El Sharaawy è sul pallone in buona posizione, ma viene preceduto prima che possa piazzare Ia stoccata finale.
Impeccabile l’arbitraggio di Irrati da Pistoia.
27 agosto 2022 RENATO BERGAMI