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A Reggio Emilia, la Roma non va oltre uno scialbo pareggetto.

SASSUOLO-ROMA 1-1

printDi :: 11 novembre 2022 14:34
A Reggio Emilia, la Roma non va oltre uno scialbo pareggetto.

(AGR) Contro il Sassuolo, dopo la disavventura occorsa nel derby, da parte della Roma era gioco-forza reagire andando a cercare i tre punti, per restare ancorata al gruppone di testa.

Segnali di voglia di risalire la classifica se ne sono visti pochi, non abbastanza comunque da poter definire questa partita ‘quella della svolta’. Rispetto alla gara con la Lazio, la squadra giallorossa è apparsa più dinamica, più organizzata, sia in difesa che a centrocampo. In attacco, Abraham si è finalmente sbloccato - suo il goal del momentaneo vantaggio romanista, all’80’ – ma il ragazzo è ancora al di sotto dei suoi standard migliori, quelli, per intenderci, mostrati nello scorso campionato.

 
Ma è la squadra nel suo complesso, che deve fare di più, molto di più, se vuole portare a casa la qualificazione in Champions League, arrivare cioè tra le prime quattro.

Considerando che il Napoli sembra imprendibile, la Juventus è risalita alla grande, la Lazio, almeno in questa fase di campionato, appare in perfetta forma psico-fisica, l’Atalanta, da par suo, va avanti tranquilla, grazie anche e soprattutto agli invidiabili asset di cui dispone - proprietà, dirigenza, tecnici, parco giocatori, ambiente e pubblico – che, ormai da diverse stagioni, le consentono di navigare alla grande in Italia e in Europa, e, last but not least, Inter e Milan, le cui ben note capacità di risalita in classifica vanno concretizzandosi già da diverse giornate, ne consegue che il cammino della Roma per centrare l’obiettivo Champions League non si presenta facile perché la concorrenza è tanta, fortissima e qualificata. Vedremo.

Dal punto di vista estetico, la partita Sassuolo-Roma è parsa più una timbrata di cartellino che non una gara che, per opposti motivi, facilmente intuibili, avrebbe richiesto di essere giocata a ben altri ritmi, a ben altra voglia di fare… Ma questo è ciò che, attualmente, passa il convento, almeno in casa Roma.

Dopo che gran parte del primo tempo è tirato via senza dannarsi l’anima, durante il quale la Roma si fa vedere più volte nei pressi della trequarti difensiva avversaria con cross di Zalewski e Volpato che non hanno esito, visto che né Zaniolo né Shomurodov, per una ragione o per l’altra, riescono a finalizzarli, proprio l’uzbeko avrebbe, al 32’, la chance per fare goal, ma, solo davanti al portiere Consigli, manda il pallone addosso all’estremo difensore neroverde.

Shomurodov ci prova ancora al 36, ma Consigli para senza problemi. Prima del riposo, al 44’, un bel pallone di Celik arriva preciso a Zalewski, che tira a botta sicura ma il pallone va alto.

Da parte sua, il Sassuolo, che cerca di metterla sul piano della velocità, non è che combini poi molto: D’Andrea, Frattesi e Laurentè, i migliori tra gli emiliani, arrivano a tirare da lontano o dai venti metri, ma il pallone, quando non finisce fuori, è parato con tranquillità da Rui Patricio.

Nella ripresa, dobbiamo arrivare intorno al 70’ per annotare qualcosa di serio sul taccuino: il colpo di testa di Pinamonti che Rui Patricio para.

C’è ancora la Roma? Sì, al 74’ con Bove che manda fuori, di testa. Da questo minuto in poi, la partita sembra prendere quota e dopo che al 76’ Traorè spreca malamente a tu per tu con Rui Patricio e Zaniolo, al 78’, viene provvidenzialmente fermato quando è lì lì per tirare, all’ 80’ la Roma passa: Mancini crossa da destra, Abraham arriva preciso all’appuntamento e insacca di testa.

Per la Roma sembra fatta, ma di questi tempi la sgradevole sensazione della tifoseria giallorossa è che qualcosa non funzioni nei meccanismi di prevenzione della propria squadra: ne ha conferma quando, all’ 85’, Laurentè mette in mezzo per Pinamonti che di destro pareggia.

Fino al triplice fischio non succede nulla. E alla fine il pareggio sta bene a entrambe.                                                                                               

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