Tumore della Tiroide, chirurgia più raffinata ed a misura di paziente
Convegno Internazionale “Nuove prospettive in Chirurgia Endocrina” dedicato alla chirurgia endocrina, con particolare attenzione allo sviluppo di tecniche chirurgiche innovative mininvasive. Chirurgia per donne eseguita dalle donne: sono il 79% delle iscritte alla Scuola di Specializzazione in Chiru
Un momento del convegno al Cristo Re
(AGR) Parte a Roma, presso la sede congressuale dell’Ospedale Cristo Re, il Convegno Internazionale “Nuove prospettive in Chirurgia Endocrina” dedicato all’attività altamente specialistica della chirurgia endocrina, con particolare attenzione allo sviluppo di tecniche chirurgiche innovative mininvasive, più raffinate e dolci, al fine di garantire un migliore decorso postoperatorio ed un risultato estetico ottimale.
I tumori tiroidei sono le neoplasie maligne più comuni del sistema endocrino e in Italia sono tra i tumori più frequentemente diagnosticati nella popolazione. Queste neoplasie sono all’incirca 3 volte più frequenti nelle donne che negli uomini, in particolare per le donne tra i 40 e i 60 anni, con oltre il 60% dei 40 mila interventi annuali eseguiti in Italia, ma sono potenzialmente curabili a patto che vengano trattate in modo ottimale e in centri di riferimento. Il meeting richiama difatti a riflettere sulle attività specialistiche come la chirurgia endocrina, che necessitano di personale competente e dedicato, con elevati livelli di esperienza specifica, per una maggiore attenzione al benessere e alla cura dei pazienti.
“Più del 70% di iscritti a Medicina e il 79% delle iscritte alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia del Gemelli di Roma sono donne” prosegue il Dottor Princi “Il mondo chirurgico, che è stato sempre un baluardo del sesso maschile, dovrà essere sempre più aperto alle donne. Bisogna investire per renderla una professione sostenibile, compatibile con una vita familiare e sociale. La presenza femminile in sala operatoria è un valore aggiunto per i pazienti: una recente ricerca apparsa su Jama Surgery * ha analizzato i database di oltre un milione di pazienti, scoprendo che coloro che si erano affidati sotto a un chirurgo donna avevano avuto esiti migliori, con meno complicanze nel periodo post-operatorio. Ad un anno il 20,7% dei pazienti, contro il 25% del gruppo trattato da maschi, aveva avuto un evento avverso post-operatorio”.
Tecnologia e innovazione sono fondamentali, tuttavia nella chirurgia è l’esperienza del chirurgo a fare la differenza. La letteratura scientifica difatti conferma che i risultati migliori sussistono quando gli interventi endocrino-chirurgici vengono svolti da specialisti adeguatamente formati e con volumi (numero di interventi) opportuni.
“Una complicazione ‘classica’ della chirurgia del cancro della tiroide è l’iperparatiroidismo determinato dalla lesione delle ghiandole paratiroidi” continua il Dott. Pietro Princi “Anche questa evenienza è strettamente correlata all’esperienza del chirurgo e si verifica in via definitiva solo nel 2-4% dei casi. Può essere ridotta grazie alle nuove tecnologie che consentono il monitoraggio intraoperatorio del segnale emesso dal nervo ricorrente che innerva le corde vocali.”
foto da comunicato stampa