PNRR, integrazione con i servizi sociali, rinnovamento tecnologico e prevenzione, i nuovi assist della sanità del litorale
D'Amato: “Rafforzamento dei servizi, a partire dalle case di comunità e dalle centrali operative territoriali per migliorare l’assistenza domiciliare. Milito (asl rm 3): nuovi locali dove erogare l’assistenza, ammodernamento tecnologico ed integrare l’assistenza sanitaria con i servizi sociali
Di E. B.: Redazione AGR :: 15 giugno 2022 21:44
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(AGR) Una sanità che guarda al sociale, un patto non scritto per garantire i servizi. Con i fondi del PNRR l’assessore regionale Alessio D’Amato ha allo studio un piano che parte da un programma di rafforzamento della rete d’assistenza territoriale per poi aprirsi al sociale. La sua idea D’Amato l’ha anticipata ieri, nel corso del convegno: “PNRR sanità, quali prospettive?”, organizzato dal Pd del X Municipio nel giardino del lago del Parco, su via dei pescatori. “Bisogna partire dal rafforzamento dei servizi, - ha affermato D’Amato - a partire dalle case di comunità e dalle centrali operative territoriali che serviranno a migliorare l’assistenza domiciliare”. Il futuro non troppo lontano guarda dunque ad un’integrazione tra i servizi sociali e la sanità. D’Amato aggiunge: “Vogliamo reclutare, se possibile, centomila over 65 per portare la sanità a domicilio”.
La dr.ssa Francesca Milito, direttore generale Asl rm 3 ha aggiunto: “Stiamo discutendo e mettendo a punto un programma per la realizzazione di nuove strutture, nuovi locali dove erogare fisicamente l’assistenza. E’ in programma anche un ammodernamento tecnologico e la possibilità di disegnare in maniera integrata l’assistenza sanitaria con i servizi sociali”. Per Enzo Foschi, v.segretario del Pd Lazio: “Investire nella sanità significa investire sulla qualità della vita degli italiani, qui soldi bisognerà spenderli bene ed immaginare un servizio sanitario non più fondato sull’ospedalizzazione ma sull’assistenza sanitaria nel territorio”. Il dr. Carlo Cavazzini, primario chirurgia vascolare: “Con i fondi a disposizione la grande sfida sarà quella di riuscire a recepire la funzionalità di queste risorse economiche per l’organizzazione sanitaria. Al primo posto l’innovazione tecnologica, poi, con la possibilità di assumere nuovi medici potrebbe essere possibile destinare dei team sanitari alla prevenzione”
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