Parkinson, l'importanza dell'esercizio fisico nella malattia
Il prossimo 23 giugno a Verona, nell'aula Magna dell'ex area Gavazzi si svolgerà il convegno medico: "Sport, l'importanza dell'esercizio fisico nella malattia di Parkinson".L'esercizio fisico di tipo aerobico, infatti, consentirebbe alle persone affette da Parkinson di ottenere benefici nella salute
esercizio fisico ginnastica all'aperto foto pixabay
(AGR) Parkinson e sport, una combinazione vincente capace di limitare i sintomi motori della malattia. Ne sono convinti gli studiosi della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento LIMPE-DISMOV, in collaborazione con SISMES, la Società Italiana delle Scienze Motorie e Sportive, che venerdì 23 giugno si riuniranno, a Verona, in un convegno sul tema “Sport, l’importanza dell’esercizio fisico nella malattia di Parkinson”.
Indagini internazionali, elaborate sullo studio di oltre 4mila malati, dimostrano infatti che le persone che praticano regolarmente attività quali danza, yoga, allenamento multimodale, nordic walking, allenamento in acqua e Qigong mostrano un rallentamento progressivo dei sintomi motori della malattia. L'esercizio fisico di tipo aerobico consentirebbe alle persone affette da Parkinson di ottenere benefici per la loro salute, con una ridotta incidenza di malattie cardiovascolari, una minore mortalità e un migliore metabolismo osseo. Sembra, inoltre, che i miglioramenti riscontrati siano maggiori dopo un allenamento ad alta intensità rispetto ad uno ad intensità moderata.
Andando nello specifico quali sono alcuni degli esercizi che i malati possono svolgere per limitare i sintomi motori del Parkinson? Pedalare su bici da spinning o cyclette per 30-45 minuti almeno tre volte alla settimana; praticare nordic walking per 60 minuti 2-3 volte alla settimana; fare lezioni di danza, in particolare di tango argentino, per un’ora due volte a settimana; fare esercizi in acqua, in sessioni di 45-60 minuti, tre volte alla settimana; svolgere esercizi di stabilizzazione passiva e attiva del tronco, praticati per 30 minuti al giorno, cinque giorni a settimana.
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa cronica caratterizzata da sintomi motori e non motori. Sebbene attualmente non esista una cura, negli ultimi anni la gestione della malattia è migliorata non solo grazie all’introduzione di nuovi farmaci e alla loro più adeguata prescrizione nella fase iniziale, intermedia e avanzata di malattia, ma anche grazie all’associazione precoce dell’esercizio fisico al trattamento farmacologico.
Una modifica dello stile di vita con l’avvio di un esercizio fisico regolare può contribuire ad una migliore gestione dei sintomi e al conseguente miglioramento della qualità di vita. L'esercizio fisico e lo sport praticati regolarmente sono quindi cruciali per una gestione integrata della malattia poiché forniscono sia benefici fisici, sia un impatto positivo sul benessere cognitivo ed emotivo, contribuendo a migliorare l’outcome complessivo dei malati.
Un'attività fisica regolare migliora le funzioni motorie, rallenta la progressione della malattia, migliora le funzioni cognitive e promuove il benessere emotivo. Inoltre, impegnarsi in attività sportive offre benefici e opportunità alle persone con Parkinson di sfidare sé stesse fisicamente e mentalmente, promuovendo al contempo un senso di comunità e di realizzazione personale. È essenziale che operatori sanitari e pazienti riconoscano l'importanza di una pratica regolare di AFA (attività fisica adattata) ed attività sportiva quale parte integrante del percorso di cura.
<< In questi ultimi 15, 20 anni la gestione della malattia di Parkinson è net tamente migliorata non solo grazie all’introduzione di nuovi farmaci e ad un miglior uso di questi nella fase iniziale, intermedia e avanzata di malattia, ma anche grazie all’associazione precoce dell’esercizio fisico al trattamento farmacologico. Occorre, quindi, riformulare il glossario dell’attività motoria. Non parliamo solo di “riabilitazione motoria” per ripristinare alcune funzioni, come nel caso di instabilità posturale e di freezing. Parliamo anche di esercizio fisico fino ad una vera e propria attività sportiva, preferibilmente aerobica e con esercizi di allungamento muscolare. Questa è la strada per migliorare la storia naturale della malattia e la qualità di vita del paziente anche in una fase intermedia e avanzata>> dichiara il professor Michele Tinazzi, Presidente della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS e Responsabile Centro Parkinson e Disordini Movimento Azienda Ospedaliera Universitaria Verona.
Le linee guida su Parkinson e sport saranno presentate alla comunità scientifica nel convegno in programma a Verona il 23 giugno, organizzato dalla Società Italiana Parkinson e disordini del movimento LIMPE-DISMOV insieme alla SISMES, Società Italiana delle Scienze Motorie e Sportive. Le Linee Guida sono state redatte dalla commissione Esercizio Fisico e Sport della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento LIMPE-DISMOV. I componenti sono i professori Laura Avanzino, Roberto Erro e Maurizio Zibetti.Per maggiori informazioni: www.accademialimpedismov.it
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