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Istanbul, dall'Italia una preziosa sacca di midollo osseo per un paziente russo, la solidarietà internazionale più forte della guerra

Protagonista dell'operazione il Nucleo Operativo di Protezione Civile dei Trapianti e IBMDR l’organismo italiano che cerca su scala mondiale le compatibilità tra donatori e riceventi per trapianto di midollo. La consegna ad Istanbul in una saletta dell'aeroporto. Così è stsata sconfitta la guerra

printDi :: 23 giugno 2023 14:09
Istanbul la stretta di mano tra la dr.ss russa Feruza e Massimo Pieraccini dalla Protezione civile

Istanbul la stretta di mano tra la dr.ss russa Feruza e Massimo Pieraccini dalla Protezione civile

(AGR) E' stata una missione complessa per il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti e IBMDR l’organismo istituzionale italiano che cerca su scala mondiale le compatibilità tra donatori e riceventi in caso di trapianti di midollo. In questo contesto internazionale è stata individuata la compatibilità tra un donatore italiano ed un giovane russo, ricoverato in un ospedale di Mosca. Il donatore italiano, nonostante la guerra, ha deciso di rispondere sì alla chiamata e donare parte di se stesso per salvare il ragazzo moscovita.

Purtroppo a seguito dei noti eventi bellici in cui la Russia è coinvolta, ci sono importanti limitazioni alla mobilità personale. In quest’occasione la vita a rischio era quella di un ammalato di una grave forma di leucemia. Dopo tutte le ricerche fatte era emerso, dunque, che l'unica cura possibile, ossia, un donatore, si trovava nel nord Italia e prendere in consegna il midollo osseo col presupposto di portarlo in Russia, non è stato difficile, ma lo sarebbe stato invece consegnarlo nelle mani dei medici russi che dovevano procedere al trapianto

 
A causa della guerra in cui la Russia è coinvolta non è possibile in alcun caso avere un visto d’ingresso per recarsi in Russia neppure per motivi così nobili come salvare una vita, né tantomeno per le medesime ragioni, è possibile per i cittadini russi venire in Italia. L’IBMDR che è l’organismo istituzionale italiano che, in collegamento con le altre banche dati mondiali, aveva seguito la richiesta ricevuta dalla Russia ed aveva individuato il donatore all’interno del registro dei nostri connazionali che si sono messi a disposizione doveva sopraintendere anche al trasporto.

Dopo un confronto con il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti, che su incarico di IBMDR i trasporti li organizza, è stata trovata la soluzione, una staffetta, “uno scambio” fra un emissario russo e lo specialista italiano, incontrandosi in un luogo in cui fosse permesso ad entrambi recarsi per poter rendere attuabile quest’unica possibilità di sopravvivenza. È stata individuata la Turchia e così si è messa in moto una complessa macchina organizzativa per realizzare l’incontro dei due corrieri a Istanbul.

Dopo un intenso lavoro preliminare per avere i nulla osta degli ospedali di origine e di destino e di tutte le autorità competenti è scattata operativamente la complessa missione salvavita. Con grande apprensione è arrivato il giorno dell’incontro, dove da parte Italiana si è dovuto fare i conti anche con lo sciopero dei trasporti aerei, quindi modifica al piano operativo gestita in tempo reale dalla sala operativa del NOPC, cambiando l’aeroporto di partenza da quello originale di Malpensa più congeniale per una donazione nel nord Italia, a quello di Fiumicino ed organizzando un lungo trasferimento dalla città di prelievo fino a Fiumicino.

Poi finalmente la partenza per l’aeroporto internazionale della città turca. Il corriere russo, una giovane dottoressa moscovita, si è incontrata intorno alle 13 con il collega italiano, dopo qualche peripezia dovuta alla grandezza ed alla logistica dell’aeroporto Turco, comunque grazie alla capacità di interazione di questa grande task force messa in campo, la giovane dottoressa ha preso in carico il prezioso dono con cui è potuta poi decollare per Mosca dove appena arrivata, insieme ai suoi colleghi avrebbero immediatamente provveduto al trapianto.

Massimo Pieraccini presidente e fondatore del Nucleo Operativo e Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana è stato il lui a prendersi cura di questa delicata missione: “Ho incontrato Feruza, questo il nome della giovane dottoressa, venivamo da due paesi diversi per incontrarci stare insieme pochi minuti e poi tornare ognuno da dove eravamo venuti, lei con quel dono che rappresentava la sopravvivenza per il suo ammalato, io con l’emozione di aver dato un contributo a quella sopravvivenza. Sono stati pochi minuti, quelli dello scambio, vissuti su un divanetto appartato, mi ha ricordato un po' l’attività delle spie al tempo della guerra fredda, ma noi eravamo riscaldati dal nobile scopo di salvare una vita”.

“Anche questa volta è stata trovata una soluzione. Quella della "staffetta" ovvero utilizzando uno dei nostri corrieri dall’Italia, luogo della donazione, alla Turchia dove la dottoressa russa ha preso in consegna il midollo osseo per trasportarlo fino all’ospedale del paziente. Ancora una volta gli specialisti in logistica dei trapianti del Nopc hanno portato a termine con successo una importante missione - come spesso accade complesse - che IBMDR affida loro e soprattutto il dono del midollo, anonimo, gratuito e volontario, fra perfetti sconosciuti, ha superato ancora una volta i confini erti da una guerra in corso”.

“Un bel gesto d’amore che arriva pochi mesi dopo la donazione di un russo per un paziente italiano quasi come volessimo contraccambiare, ma in realtà è stato solo un caso - afferma Massimo Pieraccini fondatore del Nucleo Operativo di Protezione Civile che ha curato l’organizzazione e ha eseguito questo trasporto – che evidenzia, come, nonostante tutto una parte buona di umanità ancora c’è….Sono felice di adoperarmi per scoprirla e condividerla questa parte buona di umanità, perché sogno che il bene possa diventare virale. La prima sfida potrebbe essere incrementare il numero dei donatori a disposizione di IBMDR, insieme ad ADMO sempre impegnata a reclutare nuovi donatori ce la possiamo fare”.

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Istanbul la consegna della sacca in aeroporto

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