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Immuno-oncologia: nuova frontiera contro i tumori

Dal convegno alla Biblioteca del Senato del 28 maggio 2024 arrivano terapie mirate e personalizzate nella cura dei tumori. In particolare, focus sui complessi meccanismi che governano la risposta immunologica ai tumori e diventati, negli ultimi decenni, oggetto di studio e sperimentazione.

printDi :: 04 giugno 2024 12:58
Immuno-oncologia: nuova frontiera contro i tumori

(AGR) L’Associazione Dossetti a difesa della Sanità Pubblica Universalista per i malati oncologi, dalla diagnosi fino al letto del paziente.Immuno-oncologia, nuova frontiera per la lotta al cancro, e i complessi meccanismi che governano la risposta immunologica ai tumori sono diventati, negli ultimi decenni, oggetto di studio e sperimentazione. Se ne è parlato a Roma lo scorso 28 maggio, con i massimi esperti in materia, nel convegno “L’immuno-oncologia frontiera e futuro dei tumori”, tenutosi nella Sala degli atti parlamentari, biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”. Iniziativa, promossa dalla senatrice Ylenia Zambito, Segretario della commissione Affari sociali e sanità, in collaborazione con l’Associazione “Giuseppe Dossetti: i valori. Tutela e sviluppo dei diritti”. Associazione impegnata, da decenni sul territorio nazionale, con il proprio Osservatorio di Tutela Civica, nella tutela del diritto alla salute dei malati ignorati dal SSN.

L’evento, realizzato grazie ad un contributo non condizionante di Gilead Science, ha visto la partecipazione di qualificati relatori, tra cui specialisti, ricercatori, rappresentanti di società scientifiche, economisti, rappresentanti delle istituzioni e delle professioni, esponenti della società civile, delle associazioni dei pazienti e delle aziende di settore.

 
Numerose le tematiche affrontate, dalla lectio magistralis del professor Alberto Mantovani alle relazioni scientifiche, passando per gli aspetti economico-giuridici. Se per la senatrice Ylenia Zambito, farmacologa e ricercatrice di professione “è necessario chiamare in causa Ema ed Aifa, al fine di adeguare la legislazione europea e italiana per velocizzare le procedure di immissione in commercio dei farmaci innovativi”, per l'europarlamentare Patrizia Toia, in collegamento da remoto,“si deve puntare a progetti di ricerca dell’Unione, nella prospettiva della creazione di una ‘Europa della salute’, con fondi dedicati che garantiscano in primo luogo la prevenzione e l’accesso alle cure”.

Sull’importanza del dialogo tra la scienza e la politica si è espressa Marina Sereni, già parlamentare, attuale responsabile Sanità del Partito democratico. Per Giulio Gallera, consigliere della Regione Lombardia “l’Immunoterapia è una frontiera straordinaria per la lotta contro i tumori, e il legislatore ha il compito di trovare le condizioni e le risorse da mettere a disposizione della comunità scientifica” e aggiunge “il SSN necessita di una riorganizzazione totale a partire dalla medicina del territorio”.

Centrale il tema delle difformità di normative tra le Regioni, con la netta disparità tra un territorio e l’altro nell’accesso alle cure. È Mauro Biffoni, direttore di Oncologia molecolaredell’Istituto superiore di Sanità, a illustrare il rapporto Osmed 2023 sulla disponibilità dei farmaci, rilevando che “nonostante l’Italia garantisca l’80% di disponibilità delle specialità approvate, il fondo per la farmaceutica – che si attesta al 15% dei 132 miliardi stanziati per l’anno in corso – risulta al di sotto delle necessità per una spesa più che raddoppiata, in relazione alla notevole crescita nell’uso degli anticorpi monoclonali”. Ci si chiede, con tali scenari, quali potrebbero essere i rimedi: dalla revisione dei tetti di spesa al pagamento riferito al risultato della terapia, con rimborso in caso di insuccesso.

Nodo centrale del nuovo rapido approccio ai farmaci oncologici innovativi – come sostenuto dai membri del Comitato scientifico dell’Associazione Dossetti Vittorio Donato e Silvio Gherardi e dall’avv. Mario Caligiuri, responsabile dell’Osservatorio di Tutela Civica – deve essere il cambio di paradigma: “trasformare la spesa farmaceutica in investimento”, un concetto ribadito dal professor Ruggero De Maria, presidente di “Alleanza contro il cancro”, considerate le positive ricadute nel tempo, in termini di risparmio sui costi dei ricoveri, delle terapie e dei costi sociali, come perdita del lavoro e gravami nell’assistenza domiciliare.

Un nuovo approccio scientifico che si fa sempre più strada come opzione terapeutica, è quello dall’intelligenza artificiale che arriva dagli Stati Uniti con la relazione del professor Antonio Iavarone, vicedirettore del Sylvester Comprehensive Cancer Center di Miami, Florida, che spiega da remoto a una platea attenta, l’importanza di individuare la specificità dei tipi di cancro e le modalità con cui intervenire.

Per Dario Sacchini, del dipartimento di Bioetica dell’Università Cattolica, un supporto arriva dalla HTA (Health Technology Assessment), “l’analisi costo/efficacia del farmaco non esaurisce tutte le domande. Occorre considerare gli aspetti valoriali – precisa il professore – non tralasciando l’analisi etica”. Un approccio che Mario Caligiuri, avvocato e coordinatore dell’Osservatorio dei diritti dell’Associazione Dossetti, rafforza focalizzando l’attenzione sul diritto alla salute che, ai nostri giorni, vede sempre più affievolito il suo dispiegarsi, specie nei fragili e nelle categorie più deboli.

Un aspetto che Silvio Gherardi, presidente del comitato scientifico della Dossetti pone in primo piano. “Per la cura dei tumori, dobbiamo guardare al futuro con ottimismo – dichiara – nel 2050 da seconda causa di morte in Italia diverranno la terza, grazie a tecnologie e cure sempre più sofisticate. C’è da chiedersi se ce lo possiamo permettere, con l’attuale Servizio sanitario ma il valore della persona, è sicuramente al primo posto rispetto al costo di una cura”.

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