Amianto killer nella Marina Militare: il TAR condanna il Ministero della Difesa per la morte di un capitano di fregata vittima del dovere
Ai familiari del militare, deceduto per un mesotelioma causato dal servizio, il TAR del Lazio ha riconosciuto un risarcimento di 135mila euro. Bonanni: ennesima sentenza di condanna per malattia e decesso di un militare della MM I per elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto
Attenzioine Amianto cartello
(AGR) di Donatella Gimigliano
Il Tar del Lazio ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire con 135 mila euro alla famiglia del capitano di Fregata, morto per un mesotelioma pleurico causato dall’esposizione all’amianto.Il militare, deceduto ad Albano Laziale a 62 anni, è stato impegnato nelle unità navali della Marina Militare per oltre 10 anni, e a terra presso l'Arsenale militare marittimo e la Scuola sottufficiali di Taranto, nonché in diverse altre sedi di servizio.
La famiglia del capitano, ritenuta la responsabilità della Difesa che, oltre all’esposizione alla fibra killer e ad altri cancerogeni, avrebbe “omesso di assicurare, le informazioni circa il rischio derivante dall'amianto e la sorveglianza sanitaria, oltre che gli strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale”, si è rivolta all’avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, che ha adito il Tar del Lazio che, dopo la verificazione medico legale, ha riconosciuto il danno sofferto dalla vittima e condannato la Difesa.
“Si tratta dell’ennesima sentenza di condanna a carico del Ministero della Difesa per malattia e decesso di un militare della MM Italiana per elevata e non cautelata esposizione a fibre e polveri d’amianto nelle unità navali e nelle basi arsenalizie” – sottolinea Bonanni.
L’Osservatorio ha istituito un servizio di assistenza per le vittime del dovere con il numero verde 800 034 294 e lo sportello telematico https://onanotiziarioamianto.it/vittime-del-dovere-tutela-legale/