Alzheimer, a Roma “si cura” con orti terapeutici e giardini sensoriali
Presentato questa mattina il progetto di collaborazione fra Medihospes, Linaria, e RomAltruista, per la creazione in alcune strutture capitoline di spazi verdi per favorire la stimolazione sensoriale e la connessione emotiva contribuendo al loro benessere complessivo
Alzheimer orti terapeutici e giardini sensoriali
(AGR) Un orto e giardino terapeutico per favorire la stimolazione sensoriale e la connessione emotiva contribuendo al benessere complessivo. Destinato ai malati di Alzheimer accolti nel Centro diurno San Giuseppe Sognatore a Roma, il progetto, presentato questa mattina, sarà arricchito da una serie di laboratori e attività stagionali affinché questi ambienti “verdi” siano sempre vissuti attivamente.
A lanciare la nuova iniziativa rivolta alle persone fragili sono la cooperativa sociale Medihospes e l’Associazione Linaria: grazie alla collaborazione con RomAltruista, Chubb e il contributo speciale della professoressa Luisa Bartorelli, il progetto dell’orto terapeutico rappresenta un nuovo tassello, nelle strategie condivise dai promotori, di disseminare la città di Roma di spazi verdi e sensoriali contribuendo così alla difesa e all’aumento della biodiversità in ambito urbano. Obiettivo ultimo è quello di aumentare la sensibilità su temi di grande attualità e realizzare un prototipo di giardino urbano sostenibile ad alto tasso di biodiversità che sia replicabile in tutta Italia.
Con il supporto dell’associazione Linaria sono stati pensati anche degli spazi relax: panchine e poltrone per consentire ai malati di Alzheimer di godere di momenti di tranquillità, da soli o in compagnia.
L’attenzione verso gli ospiti emerge anche nello studio dell’accessibilità al giardino: tutto lo spazio esterno è facilmente accessibile anche per chi ha problemi di mobilità; un percorso delimitato e l’area di riposo ben posizionata potranno facilitare la circolazione delle persone e le problematiche legate al wandering.
Infine Medihospes, Linaria e RomAltruista hanno programmato dei laboratori didattico-ricreativi. Gli ospiti saranno infatti coinvolti nella progettazione e nella realizzazione di oggetti e installazioni dedicati di volta in volta a diversi obiettivi e con diversi processi di sperimentazione offerti dalla libera combinazione di forme, elementi e materiali. Partecipazione, condivisione, sostenibilità, biodiversità e riciclo saranno le principali parole chiave per imparare a riutilizzare ciò che spesso a casa si butta, a condividere le idee lavorando in gruppo, a risolvere problemi ed elaborare nuovi punti vista. Così come per il progetto dell’orto e del giardino, anche la metodologia per i laboratori sarà il learning by doing e potrà coinvolgere diversi esperti, scuole, artisti... con l’obiettivo di promuovere relazioni, attivare percorsi sperimentali e sostenibili grazie all’uso di materiali di recupero e scarto o reperibili direttamente in giardino o nell’orto.