Colon irritabile nei bambini, ecco le prime linee guida italiane per la cura
Negli ultimi 20 anni in Italia il colon irritabile è stata la causa di visite e accertamenti sul 5-10% dei piccoli. Con un costo stimato per il SSN di 2500-3500 euro annui per paziente. Le regole stabilite dagli specialisti per evitare esami e terapie inutili
Bambino visita medica foto pixabay
(AGR) Dolore addominale, alterazioni della funzione intestinale di intensità e frequenza variabili: sintomi che possono avere una ricaduta significativa sulla qualità di vita dei bambini e creare allarme nei genitori. “C’è oggi un grande interesse mediatico, con coinvolgimento del mondo farmaceutico, attorno ai pazienti pediatrici con colon irritabile anche noto come IBS, Inflammatory Bowel Syndrome – spiega il professor Claudio Romano, presidente SIGENP – per questo la nostra società scientifica, insieme SIP, SIGE e SINGEM, ha deciso di fare chiarezza producendo un documento di facile fruizione rivolto in particolare alla medicina del territorio. L’obiettivo primario di queste nuove linee guida è quello di limitare sia il ricorso indiscriminato ad esami invasivi e inutili sia l’utilizzo di farmaci somministrati senza chiare indicazioni”. Insomma, fare ordine e uniformare.“Queste linee guida suggeriscono un approccio diagnostico basato primariamente sulla valutazione dei sintomi e forniscono indicazioni semplici e chiare sulla gestione del paziente che, in prima istanza, prevede accorgimenti dietetici e un supporto psicosociale, generalmente sufficienti a gestire i sintomi del bambino con IBS – afferma il promotore delle linee guida, professor Giovanni Di Nardo, Associato di Medicina dell’Università La Sapienza di Roma – e poi, solamente in casi selezionati e sotto supervisione specialistica, può essere indicato un trattamento farmacologico”
Sierologia per la celiachia, calprotectina fecale e proteina C reattiva sono le uniche semplici indagini di laboratorio indicate nel bambino con sintomatologia suggestiva di IBS. La consensus non consiglia i test per intolleranze e allergie; la colonscopia è raccomandata solo nei pazienti con segni di allarme. “È importante ribadire che per quanto riguarda i trattamenti, raccomandiamo fortemente l’approccio dietetico e psicologico; le terapie farmacologiche sono da riservare a casi molto selezionati e solo sotto la supervisione specialistica – spiega il professor Romano - Inoltre abbiamo messo a punto raccomandazioni specifiche per fare chiarezza sull’uso degli integratori”.