Amianto e Uranio, in guerra e in pace: la testimonianza dolorosa della vedova di un militare
La donna al convegno organizzato dall'ONA:Il suo desiderio era di invecchiare con me e vedere i suoi figli realizzarsi, ma purtroppo è rimasto solo un sogno perchè se n’è andato via a soli 58 anni per un mesotelioma pleurico. Nella divis del marito le prove dell’esposizione all’amianto
(AGR) di Donatella Gimigliano
“Sono vedova da 11 anni, oggi sono qui a dare voce a mio marito, dopo anni di buio e profonda depressione” – è il racconto, interrotto più volte dall’emozione della vedova del militare vittima dell'amianto che oggi ha voluto portare la sua testimonianza di vita all’incontro sul tema “Amianto e Uranio, in guerra e in pace”, promosso e organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto e moderato da Franco Di Mare.
“Purtroppo, il ritardo delle bonifiche e l’approccio solo giudiziario hanno determinato e determinano un continuo aumento di casi. Solo con lo smaltimento di tutto l’amianto sarà possibile una vera prevenzione. Ai tempi ordinari della bonifica, dobbiamo aggiungere anche la latenza che per il mesotelioma è in media di 48 anni. Pertanto il picco di malattie da amianto è atteso per il 2030”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA.
Non meno allarmante è la situazione legata all’uranio impoverito, o meglio ai proiettili utilizzati nei luoghi dove sono stati impiegati i nostri uomini in divisa ed anche dipendenti civili del Ministero della Difesa perché continua a mietere vittime tra gli appartenenti alle forze armate. L’impatto dell’uso dell’amianto nel settore difesa è pari ad oggi a 982 casi di mesotelioma e tenendo conto anche di tutte le altre patologie asbesto correlate, il numero dei decessi sfiora i 5 mila. Per il solo uso di proiettili ad uranio impoverito, sono stati censiti circa 400 decessi, e 8 mila casi di malattie professionali. Le più recenti sentenze hanno confermato il nesso causale.
“L’ONA chiede che la problematica sia affrontata e risolta con la bonifica dell’amianto e la tutela delle vittime e dei loro familiari, evitando lungaggini burocratiche e giudiziarie. Così per quanto riguarda l’uranio impoverito, ferma la necessità di un coinvolgimento delle istituzioni europee e NATO in chiave preventiva, evitando l’uso per il futuro dei proiettili ad uranio impoverito, anche in chiave risarcitoria” ha concluso Bonanni. Dopo i saluti istituzionali da parte dell’avvocato Paolo Nesta, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma (COA), sono intervenuti, tra gli altri il Consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione, Nicola De Marinis, il Generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri e componente del comitato tecnico scientifico dell’ONA, Giampiero Cardillo, il professore di Diritto del lavoro all’Università “La Sapienza” di Roma, Pasquale Montilla, oncologo, e Marcello Migliore, professore di chirurgia toracica e componente del comitato tecnico- scientifico dell’ONA. Le vittime del dovere e dell’amianto o i loro familiari possono rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto per cercare di ottenere il riconoscimento dei propri diritti chiamando il numero verde 800.034.294 o sul sito https://www.osservatorioamianto.it/vittime-del-dovere
foto archivio AGR rimozione amianto