X Municipio, il potenziamento del servizio TSMRE è un impegno globale che non riguarda solo la sanità
La presidente della Commissione Politiche sociali e abitative del X Municipio: ritengo di assumere un'ottica più ampia. L'aumento delle difficoltà nei bambini e nei ragazzi a causa del lockdown e della DAD deve essere affrontata non solo dal punto di vista medico, ma con un approccio integrale.
(AGR) "Ieri in Consiglio municipale è emersa un unanime atteggiamento di solidarietà nei confronti delle famiglie che chiedono, attraverso una petizione, che venga immediatamente potenziato il servizio del TSMREE nel nostro Municipio (Acilia e Ostia)"- si legge su una nota di Mirella Arcamone, presidente della Commissione Politiche sociali e abitative del X . Oggi, sul tema, arriva una nota del M5S. "Questa del potenziamento del servizio è una battaglia che genitori e docenti stanno portando avanti anche attraverso una raccolta firme a difesa del diritto alle cure e all’assistenza per i minori con patologie. Iniziativa che abbiamo subito sposato. Invitiamo anche le altre forze politiche ad unirsi a sostegno della causa. (Lo dichiarano in un comunicato stampa congiunto i Gruppi Consiliari del Movimento 5 Stelle 2050 dei Municipi X, XI e XII, di Roma Capitale e del Comune di Fiumicino)". L'invito è stato prontamente raccolto dall'Arcamone che ha aggiunto: "Pur non essendo competenza diretta del Consiglio municipale, noi raccoglieremo e rilanceremo questa istanza in Commissione perché siamo ente di prossimità e nostro compito è anche la vicinanza e l'accoglimento e rilancio delle istanze dei cittadini nei confronti delle altre istituzioni, in questo caso una ASL del tutto sorda alle richieste e bisogni dei cittadini."
"A questo impegno - continua - ho ritenuto di aggiungere convintamente un ringraziamento ai professionisti (come il grandissimo dott. Toni, di cui tutti sentiremo la mancanza professionale) che che negli anni hanno fatto funzionare al meglio possibile il TSMREE, lavorando spesso oltre gli obblighi professionali, compensando con il loro impegno, per quanto possibile, l'atavica carenza di personale. Ho anche chiesto, però, di assumere un'ottica più ampia. L'aumento delle difficoltà nei bambini e nei ragazzi a causa del lockdown e della DAD chiede di essere affrontato non solo dal punto di vista medico, ma con un approccio integrale.