Ostia, la Lega denuncia: l'ex colonia Vittorio Emanuele sul lungomare torni ai cittadini, stop al degrado
Lega: l'edificio è stato lasciato nel degrado per anni e attualmente è occupato da 47 stranieri, ma alla sinistra non basta. Infatti ha bocciato un o.d.g. presentato dalla Lega in Aula Giulio Cesare per l’assestamento del bilancio, che proponeva la valorizzazione dell’ex colonia.
(AGR) “Non permetteremo che l’invasione barbarica e lo scempio del territorio targato Pd nel tentativo di rendere comune il desolante quadro fatto di sporcizia, delinquenza, degrado e insicurezza che consuma di giorno in giorno la libertà e i diritti dei romani, colpisca anche la ex colonia marina Vittorio Emanuele, sul lungomare di Ostia.
Auspichiamo che il previsto sgombero avvenga quanto prima, e chiediamo che l’intero complesso sia restituito ai cittadini con un recupero destinato a promuovere il rilancio economico e turistico del territorio”.
“Non solo un edificio così prezioso è stato lasciato nel degrado per anni e attualmente è occupato da 47 stranieri, ma alla sinistra ancora non basta. Infatti ha bocciato un ordine del giorno presentato dalla Lega in Aula Giulio Cesare nel corso dei lavori per l’assestamento del bilancio, che proponeva la valorizzazione dell’ex colonia.
La giunta Gualtieri vorrebbe farne un centro di accoglienza sociale. L’edificio, nel pieno centro del quartiere sul mare di Roma, è infatti inserito nella delibera Pd che punta a realizzare ben 8 centri di ricovero per senzatetto, dal centro alla periferia, con fondi Pnrr.
Accanto a condomini, attività, uffici, scuole, in aree commerciali con alberghi e ristoranti, centri sportivi e negozi, mentre molti sarebbero i luoghi più adatti a tali destinazioni. Una vergogna. Il Sindaco rispetti i cittadini e cancelli gli inaccettabili progetti di ‘favelizzazione’ di Ostia e dell’intera città, che nulla hanno a che fare con le reali necessità di fragili e bisognosi, ma appaiono mossi da ragioni politiche e ideologiche irricevibili”, concludono Santori, Politi, Picca e Mambor.