Ostia, i bandi per le concessioni demaniali: nuovo modello culturale della fruizione del mare
Sinistra Civica Ecologica X Municipio: l’annullamento in autotutela dei bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime scadute è un atto inevitabile per il caos determinato in precedenza. I nuovi bandi saranno primo atto di un nuovo modo di concepire l'uso delle spiagge
(AGR) "Le chiacchiere stanno a zero e lo avevamo ampiamente previsto. - esordisce Marco Possanzini, consigliere municipale Sinistra Civica Ecologica X Municipio - L’annullamento in autotutela dei bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime scadute è un atto inevitabile visto il caos determinato in precedenza. Con una semplice direttiva, quindi senza una determina dirigenziale, l’amministrazione uscente aveva in fretta e furia predisposto dei bandi per l’assegnazione delle concessioni demaniali scadute, fra l’altro per una sola stagione balneare e senza aver terminato l’iter di approvazione del PUA.
Le graduatorie degli aventi diritto, a causa dei tempi tecnici necessari, sono state addirittura pubblicate a stagione balneare conclusa, quindi fuori da ogni razionalità. Un autentico guazzabuglio figlio della mediaticizzazione della politica e non certo di una visione nuova di fruizione del mare e delle spiagge. Nella migliore delle ipotesi quel bando, così come era stato concepito, avrebbe ingessato ulteriormente la condizione in cui versa il nostro litorale.
Abbiamo il tempo per poterlo fare, - sottolinea Possanzini nella sua disamina della situazione spiagge - per poter coinvolgere cittadini e comitati, per discutere seriamente su come deve essere il litorale della Capitale del Mediterraneo. La messa a bando delle concessioni è un appuntamento a cui dobbiamo arrivare preparati. Serve una seria e approfondita discussione sul PUA, uno degli strumenti essenziali per poter innescare un vero cambiamento del nostro litorale. Servono nuovi tratti di arenile libero da riconsegnare ai cittadini per equilibrare la condizione inaccettabile in cui versa il tratto urbanizzato di Ostia, ad oggi quasi completamente in concessione. Serve una visione di prospettiva che possa trovare una sintesi nei principi contenuti nei bandi, accogliendo ad esempio criteri nuovi come la compatibilità ambientale, la visibilità del mare, l’accessibilità alle spiagge.
Servono inoltre nuovi criteri di valutazione che possano premiare nella gestione delle concessioni demaniali anche giovani imprese che hanno il diritto di partecipare alla pari con i concessionari uscenti. La messa a bando delle concessioni demaniali non può e non deve essere un mero atto formale ma il primo atto di avvio di un nuovo modello culturale della fruizione del mare e delle spiagge, un modello culturale che affermi con nettezza che il mare e le spiagge sono beni comuni, dei cittadini, e non certo una proprietà privata. La messa a bando delle concessioni ha come prerequisito essenziale la visione del mare e delle spiagge che, al termine di un percorso partecipato anche dai cittadini, spetta all’amministrazione pubblica e a nessun altro. Il Consiglio di Stato ha fissato la deadline al 31 dicembre 2023, abbiamo due anni di tempo per dare corpo ad una nuova visione del mare e delle spiagge capace di sgretolare le rendite di posizione apparentemente ancora intoccabili. Abbiamo una grande occasione che non possiamo fallire".