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Ostia, ecco perchè... i marciapiedi sono impraticabili

Il capogruppo del M5S del X Municipio Alessandro Ieva riassume la lunga ed irrisolta questione del mancato diserbo della vegetazione spontanea sui marciapiedi ed a bordo strada. I tempi lunghi alla base di un grave disservizio che investe la città

printDi :: 28 ottobre 2021 10:02
Ostia, ecco perchè... i marciapiedi sono impraticabili

(AGR) Alessandro Ieva,capogruppo del M5S in attesa dell'apertura dei lavori del nuovo Consiglio del X Municipiio ha inteso con una nota dettagliata spiegare le ragioni dei disservizi sul diserbo stradale e dei marciapiedi di Roma. Un'intervento che serve a ribadire come sia necessario procedere ad un "robusto " taglio della burocrazia che rallenta i tempi dell'operare pubblico.

"Forse non tutti sanno - scrive in una dettagliata nota Alessandro ieva -  che il servizio di diserbo stradale e dei marciapiedi veniva svolto da AMA S.p.A. per conto del Comune di Roma in quanto previsto dal Contratto di Servizio stipulato tra il Dipartimento Tutela Ambientale e l'Azienda Municipalizzata Ambientale.

AMA ha svolto il servizio, affidandolo a terzi, fintantoché qualcuno ha deciso che l’Azienda non si dovesse più occupare del diserbo stradale ma dedicarsi a migliorare la raccolta rifiuti. Il 31 dicembre 2020 è cessato il contratto di affidamento ad AMA del servizio di diserbo stradale e dei marciapiedi. Questo servizio non è mai stato particolarmente efficiente ma la situazione del decoro nel 2020 rispetto al 2021 era decisamente migliore, anche se, come nel caso del X Municipio, abbiamo dovuto predisporre nel 2020 un appalto specifico di decoro ed intervenire puntualmente sulle situazione più critiche non coperte da AMA.

Il servizio, quindi, dal 1 gennaio 2021 torna nelle competenze di Roma Capitale, che lo avrebbe dovuto erogare per conto di tutti i municipi attraverso un accordo quadro predisposto dal Dipartimento SIMU, cosa che non è ancora avvenuta.

Accade quindi che per compensare questi ritardi, i municipi hanno ricevuto dei fondi nel bilancio 2021 per procedere direttamente ad appaltare il servizio. I municipi, tra l’altro, avevano avuto indicazioni dalle strutture centrali di utilizzare solo parte di questi fondi in attesa dell'avvio dei lavori attraverso l'accordo quadro centralizzato, per poi ricevere ulteriori disposizioni ad utilizzarli tutti a causa dei ritardi. Come è noto, per sostenere la ripresa economica messa in ginocchio dalla pandemia, alle attività commerciali è stato concesso l'occupazione di suolo pubblico gratuito. Per questo motivo il bilancio di Roma Capitale ha avuto minori entrate, anche dalle tasse di soggiorno.

Per compensare le mancate entrate, il Governo ha erogato dei fondi speciali ai Comuni, ma lo ha fatto in ritardo, con la conseguente posticipazione dell’approvazione dei bilanci comunali e di riflesso sui municipi che hanno potuto avviare le gare solo una volta avuta la disponibilità dei fondi avvenuta a marzo 2021.

Nel X Municipio, - continua Ieva - addirittura, i tempi si sono protratti in quanto le gare per il servizio di diserbo stradale, divise in tre lotti, sono andate tutte deserte allungando ulteriormente i tempi di aggiudicazione dell’appalto e l'inizio lavori, ciò che è avvenuto solo nei primi giorni di ottobre.

Tali disservizi hanno mosso le giuste lamentele dei cittadini che volevano vedere la città più pulita. A questi dobbiamo aggiungere che vedere le spazzatrici AMA al lavoro era diventato un fatto eccezionale e che, sapientemente, l’Azienda a 3 mesi dalle elezioni si sveglia chiedendo, senza alcuna preventiva comunicazione pubblica, la dimostrazione del pagamento della tariffa rifiuti all’atto del conferimento presso i centri di raccolta.

Anche in questo caso, seppur lecita, la modalità adottata da parte di AMA ha generato forti disagi, sia per chi paga la Ta.Ri, che era costretto a riportarsi a casa i rifiuti da conferire e recuperare le bollette da presentare al centro, sia per quelle persone sconosciute alla banca dati AMA che in precedenza potevano conferire ugualmente i rifiuti nei centri di raccolta e che invece, non potendo dimostrare il pagamento della Ta.Ri., quei rifiuti li abbiamo trovati abbandonati accanto ai cassonetti o sparsi nelle campagne con il conseguente aumento del degrado".

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Alessandro Ieva aula di somma

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