Litorale romano, fa discutere la ripartizione delle risorse per i comuni costieri
Paolo Ferrara (M5S): cittadini romani penalizzati dalla Regione. La replica di Paolo Orneli, ass. regionale: nessun comune costiero ha ricevuto di più. Fondi per la riqualificazione, il progetto è stato escluso perchè mancava la firma del rappresentante lega
(AGR) “Ho letto un comunicato a firma dell'assessore regionale allo Sviluppo economico, Paolo Orneli, dove parla di mancate firme, di risorse per la pandemia e di aiuti da parte della Regione Lazio destinati a Roma per il Piano di Utilizzazione degli Arenili. La verità è un’altra e va raccontata. - esordisce in un comunicato stampa il consigliere comunale Paolo Ferrara (M5S) - Parliamo di numeri, ma soprattutto parliamo di come sono stati ripartite le risorse per l’emergenza Covid.
Una ripartizione che ha penalizzato fortemente i cittadini romani a partire dai trasferimenti dello scorso anno che hanno visto erogare 457.885 euro per gli 80mila cittadini di Fiumicino governati da Esterino Montino (PD) per mettere in sicurezza le loro spiagge e solo 765.161 euro ai 3 milioni di romani. Facendo un rapido calcolo, un romano per la Regione Lazio vale poco più di 2 centesimi di euro, mentre un cittadino di Fiumicino vale quasi 6 euro.
Su facebook in serata la replica di Paolo Orneli, assessore regionale: “Oggi, un consigliere comunale di Roma, Paolo Ferrara del M5S, ha scritto in un comunicato stampa che i cittadini di Roma e di Ostia sarebbero stati penalizzati dalla Regione Lazio. Questo perchè purtroppo Roma non è risultata tra i Comuni vincitori del nostro bando per finanziare opere di riqualificazione dei lungomare. Un bando su cui abbiamo investito 21 milioni di euro per finanziare piste ciclabili, aree pedonali, accessi sulle spiagge, riqualificazione di aree verdi, nuovi marciapiedi, parcheggi e molto altro.
Mi dispiace dover rispondere e voglio farlo con il massimo rispetto delle opinioni di tutti ma quello che afferma questo consigliere non è vero.
1) in questi anni la Regione Lazio ha investito sui 24 Comuni del litorale laziale (tutti, nessuno escluso) 130 milioni di euro per la riqualificazione dei lungomare, la difesa della costa (tre cantieri in corso proprio ad Ostia con un investimento di quasi 5 milioni) e per aiutare i Comuni costieri ad affrontare l’emergenza Covid, in particolare per garantire la pulizia, la sorveglianza e l’accessibilità delle spiagge libere.
2) per quanto riguarda i trasferimenti ai Comuni costieri per l’emergenza Covid, nelle annualità 2020 e 2021, il Municipio di Ostia ha ricevuto dalla Regione Lazio complessivamente più di 1 milione di euro su un totale traferito ai 24 comuni marittimi del Lazio di 9 milioni.
Nessun altro Comune del Lazio ha ricevuto di più. Eppure, Ferrara dice che a Ostia avremmo dovuto dare ancora di più “perché Roma ha tanti abitanti”, come se i romani frequentassero solo la spiaggia di Ostia e non anche (direi per fortuna) le tante altre bellissime località balneari della nostra Regione. In nessun altra regione italiana sono state stanziate risorse di questa entità per aiutare i comuni costieri. Lo abbiamo fatto perché crediamo che il mare sia uno dei beni comuni più importanti e perchè volevamo, anche durante la fase più drammatica dell’emergenza Covid, che restasse accessibile in sicurezza da parte di tutti i cittadini, non soltanto di coloro che possono permettersi di andare in uno stabilimento balneare.
E lo abbiamo fatto utilizzando un criterio di riparto delle risorse tra i Comuni condiviso da tutti, basato non solo sul numero di cittadini residenti (nel caso di Roma i cittadini residenti nel municipio di Ostia) ma anche, come ci ha suggerito il buon senso, sui km di estensione del fronte mare di ciascun Comune.
Ferrara ha accusato la Regione Lazio ha penalizzato i cittadini romani perchè Roma non ha vinto il nostro bando sulla riqualificazione dei lungomare. E, cosa ancor più grave, da una chiave di lettura politico elettorale di questa circostanza. Faccio sommessamente notare che i Comuni vincitori di questo bando sono 15, con amministrazioni, vivaddio, di differenti orientamenti politici: Ardea, Cerveteri, Civitavecchia e Santa Marinella, Fiumicino, Formia, Gaeta, Ladispoli, Minturno, Montalto di Castro, Pomezia, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo, Ventotene. Roma non c’è semplicemente perchè di fatto non ha partecipato. Inviare una candidatura per partecipare ad una selezione pubblica senza la firma del rappresentante legale dell’ente proponente non è un vizio marginale sanabile con il cosiddetto soccorso istruttorio ma un vulnus irrimediabile che pregiudica qualsiasi ulteriore valutazione.
Questo vale per tutti i cittadini e anche (non potrebbe essere diversamente) per Roma Capitale: chi partecipa ad un concorso pubblico, chi ad una gara d’appalto, chi ad un bando, persino quelli emanati dallo stesso Comune di Roma, come sa bene il consigliere Ferrara. Semplicemente, lo dice la Legge, le domande vanno firmate.
Chiunque può comprendere che non può essere un qualsiasi funzionario o dirigente del Municipio di Ostia nella posizione di poter inviare una candidatura in nome e per conto dell’intera amministrazione, ma deve per forza essere colui che ha la rappresentanza legale o la delega per farlo. Purtroppo, questo non è accaduto. Soltanto ad Ostia, peraltro. E dispiace che ci sia polemica su questo, perchè lo stesso Municipio, quando è stato formalmente avvisato dell’avvio della procedura di esclusione, non ritenne neanche di dover rispondere, come avrebbe potuto legittimamente fare se avesse ritenuto sbagliata la decisione del Nucleo di Valutazione della Regione Lazio. E invece non lo ha fatto e ciò dovrebbe davvero chiudere ogni ulteriore sterile discussione.