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LIPU, le proposte "elettorali": ripristino specie ed habitat, stop consumo suolo, agroecologia, rivoluzione verde in città

La LIPU: la biodiversità è uno dei grandi temi del nostro tempo, eppure, ad oggi, la politica, timida e legata a visioni superate, continua ad ignorarla. Necessario avviare subito una grande opera di ripristino dell'habitat

printDi :: 30 agosto 2022 15:47
LIPU, le proposte elettorali: ripristino specie ed habitat, stop consumo suolo, agroecologia, rivoluzione verde in città

(AGR) L’associazione dell’Upupa presenta un Decalogo per il Governo e il Parlamento e la proposta di una Giornata Parlamentare della Natura, per uscire dal vecchio paradigma e affrontare seriamente la questione ambientale.
Dalla grande opera di ripristino di habitat e specie all’aumento delle aree protette, dalla legge contro il consumo di suolo alla transizione verso l’agroecologia, dalla lotta al bracconaggio alla rivoluzione verde per le nostre città, fino a una legge di regolamentazione del lobbying che favorisca la trasparenza e la piena partecipazione civica alla politica.

Sono alcune delle proposte contenute nel Decalogo Cambiare l’Italia, con la Natura al centro, che la Lipu-BirdLife Italia ha trasmesso oggi alle forze politiche in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, anche sulla base dei programmi generali già elaborati dai partiti.

 
“La natura è il centro delle nostre vite ed alla base di ogni nostra azione, economica e non - afferma la Lipu - Eppure, nonostante sia persino entrata tra i principi fondamentali della Costituzione, le maggiori forze politiche italiane la ignorano o la pongono in secondo piano. E’ davvero necessario che il Governo e il Parlamento comincino ad abbandonare il vecchio paradigma e ad elaborare un piano che ripristini la biodiversità, ridando anche in tal modo benessere e serenità alle persone”.

L’Italia è un paese straordinariamente ricco di biodiversità, con quasi 60mila specie faunistiche, molte delle quali endemiche, una grande varietà di habitat e paesaggi e una notevole ricchezza di risorse naturali. La tutela di questo patrimonio non ha frenato del tutto l’impatto sulla natura di politiche e pianificazioni spesso devastanti. Il risultato è che oggi abbiamo un gran numero di specie in declino, molti habitat degradati, aree protette sottoposte a pressioni di vario tipo, risorse naturali dissipate e un inarrestabile consumo di suolo, con oltre 19 ettari persi ogni giorno, secondo gli ultimi dati di Ispra.

“Le istituzioni e gli organismi internazionali, dall’Unione europea all’Ipbes, hanno evidenziato la gravità della situazione mondiale della biodiversità e le pesanti ricadute anche sull’economia, la sicurezza e la giustizia sociale - prosegue la Lipu - L’Ipbes ha nel contempo indicato le opportunità di ripresa e vero benessere che la biodiversità offrirebbe, se messa al centro di politiche finalmente attente e innovative.

Ebbene, a fronte di tutto ciò, dalla campagna elettorale sono giunti pochi e sporadici segnali, mai ponendo il tema nel dibattito pubblico, generando così un circolo vizioso secondo cui meno ne parli e meno la gente appare interessata. Pochissime le eccezioni, tra cui i programmi di Europa Verde - Sinistra Italiana e Unione Popolare, nei quali vari e rilevanti sono i punti relativi alle politiche della natura.

“E’ invece di fondamentale importanza che la biodiversità assurga per tutti, al pari della gravissima situazione climatica, a tema centrale dei nostri tempi, intorno al quale far ruotare una pianificazione attenta, un riequilibrio delle caratteristiche dei territori, un’opera di armonizzazione tra le comunità umane e la natura come fonte di un benessere diverso e finalmente sostenibile. Solo a partire da questo approccio sarà possibile abbandonare progressivamente il paradigma in atto, legato alla crescita senza limiti e alla dissipazione delle risorse, ed aprire una nuova stagione ecologica.

“E’ a questo che guarda il Decalogo che abbiamo trasmesso alle forze politiche per le prossime elezioni - sottolinea la Lipu - con alcuni tra i punti più importanti da affrontare: il ripristino della biodiversità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’aumento delle aree protette, il mantenimento della potestà statale sulla biodiversità (rispetto ai progetti di federalismo e autonomia differenziata), la legge contro il consumo di suolo, la transizione agroecologica, la lotta al bracconaggio, l’ecologia urbana, la regolamentazione del lobbying e la partecipazione alla vita politica.

“E’ altresì necessario che sia avviata, a partire da Governo e Parlamento, una grande opera di sensibilizzazione sui bisogni naturali del pianeta e delle persone, anche attraverso un maggiore investimento nei programmi scolastici e nella formazione permanente, e sia favorita l’adozione di stili di vita giusti e realmente sostenibili, a partire dal buon uso delle risorse e dalla gestione dei rifiuti (vedasi, tra gli altri, il tema della plastica e dei vuoti a perdere). Sotto il profilo culturale e politico sarebbe in tal senso di grande valore la realizzazione di una Giornata Parlamentare della Natura, con il coinvolgimento di scienziati, organizzazioni, movimenti, figure della cultura e della società civile, comitati tra cui quelli del Capitale naturale e del Verde pubblico. Un evento concreto e simbolico di conoscenza e impegno politico, che dia il segno della volontà di uscire dalla vecchia cultura grigia e prendere finalmente la strada della cultura ecologica e dell’armonia con la natura”.

nella foto: Polinori v.presidente Lipu: salvato un cigno

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