Le “urla” di Giorgia Meloni in parlamento....
Un consiglio alla sinistra: "Oggi dovete accettare che c’è un altro governo che è stato scelto dagli italiani per fare esattamente la politica che sta facendo. Quando sceglieranno voi, porterete avanti le vostre idee”.La nota dolente è questa che sia urlata o espressa a bassa voce.
(AGR) Di Ruggero Cametti
Giorgia Meloni :“urla, invece di parlare, solo per cercare l’applauso dei suoi deputati, evita di rispondere alle domande che le vengono poste e manipola il pensiero degli avversari politici per deriderli, perché non sopporta il confronto democratico e non intende interloquire con le opinioni altrui” (Fatto Quotidiano del 28 /6/23)
“Dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non vi sono state repliche alle critiche delle opposizioni, ma solo veri e propri attacchi inaccettabili. Non era mai successo prima. Ci vuole rispetto per il Parlamento” ci dice Piero De Luca. (PD)
“Signora presidente, sono rimasto totalmente basito da come lei si rivolge all’Aula, urlando. Non può rivolgersi urlando all’Aula. Non è piazza Venezia, è il Parlamento. Lei deve rispetto al Parlamento e anche alle critiche, non può replicare urlando. Non è un comizio di Fratelli d’Italia, è il Parlamento della Repubblica”. Sono le parole di Bonelli.
La nostra presidente “ama molto, in particolar modo in sede di replica rispondere punto a punto, anche con toni che talvolta scendono un po' più sul campo dello scontro politico della propaganda. Anche in alcuni casi, direi del dibattito da talk show" ci spiega Renzi.
E se l'urlo o l'alzata di voce l'avesse avuto un uomo ,invece di una donna , ci sarebbe stata comunque questa alzata di scudi?
Esiste un problema nel PD nei confronti delle donne. Abbiamo dovuto aspettare una Giorgia Meloni premier per avere un segretario del PD donna. Prima di lei solo uomini.
A volte ,alcuni uomini ,anche nella vita quotidiana, hanno problemi a interfacciarsi con una donna che presenta un quoziente intellativo superiore a loro e li supera nel contadditorio. Solo gli uomini possono alzare la voce e urlare......le donne no! Devono stare zitte.Le donne di sinistra , le eccezioni sono d'obbligo, sembrano essere precise, preparate, puntuali, vestite e truccate a modino , anche se poco chiare nell'eloquio. Insomma sembra sia loro richiesto di fare da tappezzeria più che fare vera politica.
Gli uomini del PD possono accettare i toni duri di Draghi (a volte veri e propri ceffoni in faccia), quelli di Conte e di Renzi, quelli rancorosi di Letta ,ma il tono, le modalita di comportamento e il contenuto delle affermazioni di Giorgia Meloni sono qualcosa di nuovo,sul piano della comunicazione, qualcosa di spiazzante e quindi di inaccettabile.
“Oggi dovete accettare che c’è un altro governo che è stato scelto dagli italiani per fare esattamente la politica che sta facendo. Quando sceglieranno voi, porterete avanti le vostre”.
La nota dolente è questa ,che sia urlata o espressa a bassa voce.
Per ribaltare questa situazione cioè vincere le prossime elezioni, la sinistra e company, non possono farfugliare alla minima difficoltà “urla ...è fascista” oppure “la presidente ci offende! E offende il Parlamento”, citare Piazza Venezia (ancora il fascismo,onorevole Bonelli?) e il comizio elettorale di F.I. , definirla “capotifoseria e non presidente del consiglio” o capace “di dibattito da talk show”.
Bisogna essere più bravi di lei , riconoscere che si è fatta più brava di prima, che ha risposto punto per punto proprio nel merito delle questioni e mettersi al lavoro su i temi che interessano gli italiani.
Cosa interessa gli italiani? Provo a suggerire.
1)Arrivare alla fine del mese senza ulteriori buffi. 2) Non comprare frutta e verdura come fossero oro. 3) Oltre a polpettoni, hamburger, salsicce, petti di tacchino ,riuscire a comprarsi qualche bistecca.4)Pagare le bollette.5)Non avere liste di attesa di un anno per fare una ecografia.6) Circolare su strade e marciapiedi non dissestati.7)Non avere cassonetti puzzolenti sotto casa. 8)Prendere treni e mezzi pubblici in orario. Si chiama cura e governo della “res publica”.
Gli Italiani sono consapevoli che non saranno in condizione di acquistare macchine elettriche o ibride e per i più , in questo momento , la transizione ecologica così come la vede la sinistra, è una rottura di coglioni.
NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali. Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)
foto archivio AGR Giorgia Meloni confrenza stampa fine anno Presidenza del Consiglio