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Italia, la politica “populista” senza strategia a medio e lungo termine

L’Italia è piena di politici che stimolano gli elettori per miserabili aumenti percentuali nei sondaggi. Nucleare pulito, indipendenza energetica, infrastrutture di supporto allo sviluppo, ad esempio, cose che necessitano di tempi medio lunghi, non compaiono mai nell’agenda politica d’attualita’.

printDi :: 20 febbraio 2022 19:45
Italia, la politica “populista” senza strategia a medio e lungo termine

(AGR) di Ruggero Cametti

Iniziamo con un'analisi storica di una determinata maniera di fare politica. La guerra franco prussiana del 1870 si concluse con la clamorosa sconfitta di Napoleone III a Sedan. Nelle Trattative successive la Prussia, che con la cerimonia di Versailles, si tramuto’ in impero tedesco, ottenne il territorio dell’Alsazia Lorena, oltre il Reno. Durante i 45 anni successivi tale umiliazione alimento’ la politica francese con il mito della “revanche”.

 
George Clemenceau, politico mordace e spietato, divento’ Capo del governo nel 1906. Ad un deputato che gli aveva presentato una interrogazione sulle intenzioni del governo per recuperare l’Alsazia Lorena, rispose lapidario “pensarci sempre e non parlarne mai”. L’uomo politico che fu soprannominato “il tigre” bacchetto’ cosi’ l’oscuro deputato che intendeva solleticare la pancia degli elettori, su un problema molto sentito, nella migliore tradizione populista.

Quello di cui era capace, invece, nel silenzio, lo dimostro’ organizzando le alleanze per vincere la prima guerra mondiale. Andiamo al presente e cerchiamo di riportare l’insegnamento della storia alla realtà italica. L’Italia, infatti, pullula di politici che abitualmente solleticano la pancia degli elettori per miserabili aumenti percentuali nei sondaggi. Invece di pensarci sempre e non parlarne mai, ne parlano troppo senza pensarci abbastanza. Mancano di strategia a medio e lungo periodo per l’evoluzione positiva della societa’ italiana con piani chiari e fattivi. Il tarlo populista, che certa pubblicistica suole attribuire esclusivamente ad una parte dello schieramento, e’ cio’ che invece avvelena i pozzi di tutta intera la politica italiana.

Il “politically correct” vuole che di alcune cose non si parli. Nucleare pulito, indipendenza energetica, infrastrutture di supporto allo sviluppo, tutte cose che necessitano di tempi medio lunghi, non compaiono mai nella politica d’attualita’.Pare quasi che qualcuno pensi che al momento opportuno, se capita, realizzera’ tali obbiettivi zitto zitto che non se ne accorge nessuno.

NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali.

Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Da oggi collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)

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