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Inclusione, libertà d’espressione e privacy, nuovi valori del “politicamente corretto”

L'uso del linguaggio politicamente corretto è frutto di una trasformazione sociale. Dobbiamo essere tolleranti,dobbiamo essere inclusivi, dobbiamo adeguarci alla fluidità per non essere estromessi dal consesso della nuova civiltà. Lasciamo da parte il libero arbitrio e le coscienze e seguiamo l'onda

printDi :: 07 agosto 2024 19:26
Inclusione, libertà d’espressione e privacy, nuovi valori del “politicamente corretto”

(AGR) di Ruggero Cametti

Nel suo primo giorno di liberta’ , dopo 80 giorni trascorsi agli arresti domiciliari, Giovanni Toti si e’ rivolto alla stampa dicendo . “Per oggi non dico niente. Andatevi a fare un bagno, . Vado a lavorare.”Ma a cosa deve lavorare un ex governatore? Si sono chiesti i giornalisti presenti .La domanda lascia intravedere una scarsa conoscenza dei fatti della vita.

 
Ve lo diciamo noi a cosa lavorera’ Toti…...In primo luogo , Toti deve prepararsi per un processo imminente , lungo, insidioso, che potra’ avere due esiti . Verra’ ritenuto colpevole di corruzione per contributi elettorali tracciati e condannato e gia’ vediamo, in questo caso, i titoli dei giornaloni festosi e trionfanti inneggiare ad una procura attenta e giusta e noi prenderemo atto che Toti e’ colpevole. Oppure, dopo un lunghissimo iter , sara’ ritenuto innocente e a questo punto che faranno procura e giornaloni?…….. gli restituiscono la Liguria? , ops …..diranno “ci siamo sbagliati…puo’ accadere…certo legando a doppio filo la revoca dei domiciliari , richiesta da Toti, alle sue dimissioni da ex governatore, abbiamo provocato di fatto le elezioni anticipate e , senza intenzione malevola, servito alla controparte di Toti (la sinistra) su un piatto d’argento la possibilita’ di orchestrare una campagna elettorale vincente con un - campo larghissimo- composta di personaggi puri, senza macchia, onesti, incorruttibili, irreprensibili….. a volte anche le procure sbagliano e i giornaloni a seguito.”

In secondo luogo , Toti va a lavorare nel senso che torna a fare politica. Per fare Politica non occorre necessariamente ricoprire una carica istituzionale. Pannella l’ha insegnato a tutti. Basta saperla fare.

Anche il nostro Presidente della Repubblica , uomo super partes e al di sopra di ogni schieramento politico, fa politica con la p maiuscola. Le sue parole nelle commemorazioni per la strage di Piazza Bologna (1980) e del Treno Italicus (1974) , sono da far studiare nelle scuole superiori d’Italia.

Ci aspettiamo ora , dal nostro Presidente, una sua parola sulla liberta’ d’espressione e sul diritto alla privacy. L’art.21 della nostra costituzione recita:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”

Quindi il sottoscritto , che si definisce e si sente democratico cristiano puo’ esprimere liberamente il proprio pensiero senza che dietro l’angolo escano travagliati soggetti a darmi del fascista o come si dice ora del neofascista o parolina ,con una narrazione tutta sua , mi daranno dell’illiberale perche’ non la penso come il campo largo della sinistra ?

Per fortuna i guardiani dell’antifascismo e i cercatori dei fascisti cadono spesso nel ridicolo . Thomas Ceccon, nuotatore italiano pluripremiato alle olimpiadi francesi ,ha scritto su istagram “Boia chi molla”. I guardiani dell’antifascismo hanno subito collegato l’espressione usata dal Ceccon al motto dei dimostranti di Reggio Calabria che nel 1970 scesero in piazza per stabilire quale citta’ doveva essere capoluogo della Regione Calabria e il ragazzo, per uscire dal guaio in cui si era infilato, si e’ subito scusato sui social .

“Sono spiacente del fraintendimento e ho una cosa molto importante da precisare ….non conoscevo le connotazioni storiche della frase che ho scritto e mi dissocio da ogni suo significato politico e ideologico". Quel ragazzo voleva solo dire che , nel corso della gara piu’ difficile , non si sarebbe arreso , non avrebbe mollato. Il fascismo non c’entra per nulla .

Le espressioni “non mollare, non mollo” con la loro forte connotazione volitiva , non sono solo espressioni della politica ma ricorrono in vari ambiti…soprattutto in ambito sportivo.(da Treccani che riporta vari esempi).

Ed ancora il Presidente Mattarella deve venire in aiuto dei cittadini italiani affinche’ il diritto alla privacy , sancita dalla legge, sia veramente un diritto riconosciuto a tutti, anche ai genitori di Filippo Turetta, il ragazzo che ha ucciso barbaramente Giulia Cecchettin.

Non e’ chiaro chi ha fatto riprendere e intercettare il colloquio avvenuto nel carcere di Verona. Era importante per i magistrati? Fin qui, possiamo capire e accettare. Cio’ che non si capisce e’ la fase successiva . Coloro che ruotano intorno a Filippo Turetta sono comunque tenuti all'osservanza del segreto d'ufficio. Cioe’non possono andare a raccontare quanto succede in carcere a moglie, figli, amici (in tal caso, tempo due giorni, tutta la citta’ ne viene informata)) e tanto meno alla stampa (in tal caso la notizia sara’ immediatamente conosciuta in ogni dove.), se lo fanno incorrono in un reato.

Il problema e’che non sapremo mai come sono andate le cose. La stampa non rivelera’ mai la sua fonte e chi si e’prestato a informarla , avra’preso le sue precauzioni.

Intanto una infamita’ e’ stata compiuta. Bisognava far sapere al mondo che la famiglia Turetta ha generato e cresciuto un assassino e quindi sono genitori colpevoli. Ci sono riusciti. Stampa e social li hanno sbranati.

In Italia, come nel mondo, esistono tante famiglie disfunzionali. Sono tutte colpevoli dei problemi che i figli manifestano? Ci sono altre variabili? In tutta onesta’ preferisco sospendere il giudizio.

Susanna Tamaro definisce banale, offensiva e ideologica la cerimonia che a Parigi ha inaugurato le olimpiadi (ne condivido a pieno le valutazioni) e amplia il discorso sulla societa’ che ha partorito tale informe marea pagana. (Corriere della sera 4/8/2024.)

…. Non essendoci il male, non è più necessaria alcuna forza per combatterlo. Bastano i buoni sentimenti - l’inclusione, la tolleranza, la benevolenza appunto - ma i buoni sentimenti senza una radice profonda nel bene sono una realtà evanescente. In questi anni abbiamo assistito alla loro trasformazione da innocue esortazioni da vecchia maestra - siate buoni - all’esercizio di una tirannia coercitiva sempre più incalzante. E l’abominevole parto del linguaggio politicamente corretto è un frutto di questa trasformazione. Dobbiamo essere tolleranti, dobbiamo essere inclusivi, dobbiamo adeguarci alla fluidità per non essere estromessi dal consesso della nuova civiltà. Con la scomparsa del bene e del male, è stato celebrato il funerale dell’etica. Non dobbiamo più caricarci sulle spalle il pesante fardello del libero arbitrio e della coscienza, ma farci soltanto trascinare da questa informe marea pagana.

…..Quando sento la parola «inclusione» la prima sensazione che mi viene in mente è l’angoscia suscitata dall’immagine di quei poveri insetti rimasti per sempre intrappolati nell’ambra. Inclusione dunque vuol dire essere chiusi dentro, inglobati in una realtà che ci imprigiona. Non a caso inclusione e reclusione sono termini particolarmente vicini. Buone vacanze e buona festa dell’Assunta.

NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali. Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)

foto archivio AGR il presidnete Mattarella ad Ostia per inaugurazione inziativa Lega Navale mare di legalità

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