Il Piano industriale dell'AMA, approvato in Campidoglio, secondo il PD è insufficiente ad assicurare la ripartenza
Marco Palumbo (Pd comune di Roma): manca l'attestazione della riconciliazione tra debiti e crediti. Flavio Vocaturo (Pd AMA): bisogna guardare avanti verso una nuova “era” delle municipalizzate, che potrebbe portare ad una grande utility aziendale AMA-ACEA.
(AGR) “Ieri si è votata le delibera su Ama e come Partito Democratico - dichiara il consigliere Marco Palumbo, presidente della Commissione Trasparenza e Garanzia del comune di Roma - non abbiamo partecipato al voto perchè a nostro avviso manca l'asseverazione di un organo terzo e l'attestazione della riconciliazione tra debiti e crediti. Per non parlare del piano industriale presentato, totalmente insufficiente a garantire il rilancio dell'azienda. In sostanza i pentastellati decidono di non decidere e di passare le decisioni al prossimo sindaco”.
“Come lavoratori siamo preoccupati per il futuro dell'azienda e per il servizio ai cittadini - aggiunge Flavio Vocaturo segretario del PD AMA - per 5 anni Ama ha servito la città con le poche forze a disposizione e grazie al grande sforzo degli operai si è riusciti a fare il meglio con il poco che avevamo a disposizone...
Per dare un futuro concreto al settore – continua Vocaturo - bisogna guardare avanti e andare verso una nuova “era” delle municipalizzate, che potrebbe portare ad una grande utility aziendale AMA-ACEA, dove il costo del servizio per il cittadino risulterà minore e sarà più efficace”.