Davide Bordoni: Ostia, una città d’amare
La ricetta di Bordoni per il territorio: serve una visione ampia, prismatica. Parlare unicamente di criminalità è limitante. C’è un lavoro da fare a trecentosessanta gradi: servono politiche specifiche, non solo da parte del Municipio ma anche di Campidoglio
(AGR) di Ginevra Amadio
Politico di lungo corso, ex Presidente del Municipio X (allora XIII ndr), Davide Bordoni è legato a doppio filo a questo territorio. Nato a Ostia, è cresciuto ponendo al centro il bene comune, l’impegno concreto per i ‘suoi’ luoghi. Eletto giovanissimo alla guida del Municipio, è stato riconfermato in tutte le successive tornate elettorali in Consiglio Comunale, segno di una passione riconosciuta e premiata. Ora è in pista al fianco di Enrico Michetti, nella lista della Lega di Matteo Salvini. Obiettivo: ricondurre Roma nell’alveo delle grandi capitali d’Europa.
“Io sono nato e vissuto a Ostia. È un territorio che ho nel cuore, per il quale nutro affetto e ammirazione. Penso che pochi luoghi siano così caratterizzanti, dotati di una forza identitaria che funge da centro propulsore: qui c’è energia, bellezza, un grande spirito di comunità. Ostia la porto nel cuore, sempre, anche nelle battaglie che conduco in Campidoglio. Da anni mi batto per il litorale, per il X Municipio tutto”.
La politica è stata il naturale sbocco della sua passione, del desiderio di impegnarsi attivamente?
“Mi sono avvicinato alla politica ai tempi dell’Università, quando studiavo Sociologia a “La Sapienza” di Roma: dove fui eletto Consigliere di Facoltà. Poi è arrivato il Municipio, il mio territorio; mi interessavo delle questioni del quartiere, dei problemi dei commercianti, della manutenzione urbana. Quello che più mi irritava era l’idea che Ostia fosse considerata ‘solo’ una periferia di Roma, priva di quella cifra che la rende realtà a sé stante. C’è il litorale, la pineta, tutto un discorso di valorizzazione importante.
L’esperienza in Consiglio Municipale è stata per me fondamentale, perché mi ha consentito di appurare come funziona la macchina amministrativa. Nel 2001 sono stato eletto Presidente del Municipio, ed è questo il tempo in cui ho potuto dimostrare – in senso positivo – quanto esperito sino a quel momento, a contatto con le persone, vivendo i luoghi”.
È molto cambiata Ostia? Di cosa avrebbe bisogno, oggi?
“Negli anni Duemila c’era forte attenzione da parte delle istituzioni nei confronti di Ostia, in ottica sia di rilancio che di valorizzazione. Ho ora l’impressione che da qualche anno ci si sia focalizzati unicamente sul tema della sicurezza, della criminalità. Si tratta di un’urgenza reale, esistente, che va contrastata con le forze dell’ordine: non a caso una delle nostre battaglie storiche è quella per il potenziamento del commissariato di Ostia. Tuttavia, quando si fa riferimento al territorio occorre proporre una visione più ampia, prismatica. Parlare unicamente di criminalità mi pare limitante. C’è un lavoro da fare a trecentosessanta gradi: siamo vicino all’Aeroporto Internazionale di Fiumicino; abbiamo uno dei siti archeologici più importanti al mondo; 20 km di spiaggia che vanno sostenuti, valorizzati. Servono delle politiche specifiche, non solo da parte del Municipio di competenza ma anche del Campidoglio e della Regione.
Anche dal punto di vista mediatico le narrazioni si sono appuntate sul discorso malavitoso, tutte le fiction che toccano il tema hanno dipinto Ostia come una terra di nessuno. Non è così: il territorio è fatto di gente perbene, di grandi lavoratori”.
Anche sul fronte culturale Ostia è, tra i municipi di Roma, uno dei più brulicanti di iniziative, piccole realtà in movimento.
“La forza di questo luogo è l’identità. C’è un associazionismo importante legato al mondo culturale e a quello sportivo, che va sicuramente supportato. Io stesso ho sostenuto e sostengo tante associazioni, quando ero Presidente mi occupai di lanciare l’orchestra giovanile della “Arcangelo Corelli”, un fiore all’occhiello del territorio. Questi luoghi hanno un potenziale immenso, che va coltivato anche in sinergia con gli imprenditori. Trovo sbagliata la contrapposizione tout court con questa categoria: l’imprenditore investe perché anch’egli ha interesse nella valorizzazione di un luogo. Ecco, credo sia necessario un patto con la città per rilanciare il settore turistico, balneare, commerciale. Poi saranno fondamentali i lavori a livello infrastrutturale, a partire dal collegamento con Roma. Il tema della Roma-Lido, della Via del Mare, degli svincoli sulla Cristoforo Colombo: mi sembra un po’ tutto fermo. Un buon rilancio (anche) culturale deve partire da un ampio spettro di interventi”.
Su quali punti si deve intervenire, dunque?
“L’amministrazione, sia a livello municipale che comunale, deve essere più risolutiva, rispettosa delle richieste dei cittadini. Questi ultimi cinque anni hanno permesso di capire che la direzione intrapresa era inconcludente, priva di polso politico. Ostia, l’intero Municipio X ha bisogno di buona amministrazione e di attenzione da parte delle istituzioni. Non solo è necessario rafforzare il presidio delle Forze dell’Ordine, ma occorre guardare al territorio tutto – in chiave turistica, culturale, urbanistica. C’è poi bisogno di investimenti, giacché il territorio è molto vasto, e di politiche di sviluppo a sostegno delle imprese.
Anche la gestione del quotidiano necessita di una svolta: vedere i giardini del centro città in condizioni disastrate fa pensare a un luogo fantasma, e così il lungomare, che è poi un biglietto da visita. Tutto dovrebbe essere riqualificato, a cominciare dai punti di forza essenziali”.
Ostia Comune è ancora un tema attuale?
“Questa è una grande questione. Adesso ci solo le elezioni per il Comune, e io mi candido a rappresentare non solo questo territorio ma tutta Roma. Poi, ecco, sul versante specifico sono molto fatalista: se ci sarà un referendum e la cittadinanza deciderà per l’autonomia si affronterà la questione. Certo è che questo territorio ha bisogno di una gestione più autonoma, senza che questo porti a isolarsi – anche dal punto di vista culturale. Tale sistema funziona se supportato anche dall’aiuto delle istituzioni. Il tema dell’autonomia è importante quando inserito in un quadro generale”.