Caro energia, Debora Serracchiani: per abbassare il costo dell'energia elettrica deve essere calcolato diversamente se prodotta dal gas o da energie rinnovabili
Il capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, ospite questa mattina durante non stop news con Barbara Sala, Enrico Galletti e Luigi Santarell a RTL 102.5 dove ha affrontato la questione energetica viene calcolato sia quando è prodotta dal gas sia dalle energie rinnovabili
(AGR) “Stiamo parlando di un’emergenza non solo nazionale ma che riguarda l’Europa, una speculazione che è partita ben prima della guerra in Ucraina e che poi si è acuita. - ha detto Deborah Serracchiani nel corso della lunga intervista radiofonica - Abbiamo fatto delle proposte, la prima sulla quale il governo ha fatto la sua parte è quella di fissare un tetto al prezzo del gas a livello europeo, siamo consapevoli che la strada sia complicata e lunga, perciò abbiamo proposto da subito un regime amministrato dei prezzi. Oggi il costo dell’energia elettrica viene calcolato sia quando è prodotta dal gas sia dalle energie rinnovabili. Abbiamo detto che va disaccoppiato questo costo.
Un conto è calcolare la bolletta sull’energia elettrica - ha spiegato - sulla base del gas e un conto sulle energie rinnovabili. Già questo abbasserebbe il costo della bolletta e aiuterebbe le famiglie. Abbiamo detto che dovrebbe esserci un contratto definito di luce sociale per le microimprese e per le famiglie con redditi medio bassi che preveda che utilizzando le energie rinnovabili ci sia un abbattimento del costo alla bolletta fino alla metà. Per le imprese c’è già nel decreto aiuti un credito di imposta che chiediamo da subito di raddoppiare sia per le imprese energivore che per quelle meno soggette al costo dell’energia e ovviamente un piano nazionale di risparmio energetico quanto mai opportuno. Siamo in grado di farlo da subito, anche con questo governo in carica”.
IL PROSSIMO 26 SETTEMBRE
La coalizione del centrodestra è data come vincitrice ma probabilmente non ce la farà a prendere il 51% dai sondaggi. “Abbiamo detto di sì anche al taglio dei parlamentari perché sul piatto c’era la legge elettorale e per scelta di altri gruppi politici non è stato possibile farla, siamo stati il partito che fino all’ultimo ha detto che andava rivista la legge elettorale proprio per dare maggiore stabilità al Paese. Io credo che la caduta del governo abbia impedito anche questa possibilità. Intendo la caduta del Conte due la prima volta e anche la caduta del governo Draghi, perché la legge elettorale era già nell’agenda negli ultimi mesi di legislatura”.
L’EMERGENZA SANITARIA
Ci sono delle emergenze che avete messo in cantiere nell’ipotesi di una vittoria di riuscire a dipanare meglio di chi c’è stato prima? “Per quanto riguarda la sanità noi abbiamo detto più sanità pubblica e non lo dico a caso perché i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza prevedono un grandissimo investimento sulla sanità territoriale che viene rafforzata con fondi pubblici. Nelle proposte abbiamo messo un impegno forte a cercare di coprire quei vuoti che la sanità ha da tempo e con la pandemia si sono acuiti, penso alla mancanza dei medici di famiglia nei nostri paesi, bisogna fare un grandissimo lavoro su questo. La casa della salute è molto importante perché permette che le persone abbiano un presidio sanitario senza andare in ospedale e che possano avere un’assistenza e fare delle prestazioni fin nella vicinanza alla loro abitazione. Questo per noi è un fatto importante e ci distingue dalla destra perché noi siamo per la sanità pubblica e invece dove governa la destra c’è una forte spinta per la sanità privata che non va demonizzata ma va utilizzata in modo complementare rispetto a quella pubblica. Poi c’è un’altra emergenza importante che è la scuola. Parlavo prima della transizione ecologica per dire che saranno necessarie nuove competenze e su queste bisogna lavorare fin da ora e non lamentarsi dopo di eventuali posti di lavoro persi, lavoro che va fatto adesso. Sulla scuola abbiamo fatto una proposta chiara per mettere più soldi anche nelle tasche degli insegnanti italiani che sono purtroppo tra i meno pagati in Europa e vorremmo che vengano pagati almeno come la media degli insegnanti europei e poi vogliamo che i nostri bambini possano avere la stessa possibilità di partenza e andare a scuola fin dalla scuola dell’infanzia, le famiglie sceglieranno quale scuola, la cosa importante è che sia gratuita, una cosa importante per noi perché riteniamo che in questo modo facciamo un grande investimento sulle nuove generazioni”.
IL PD E LA VITTORIA
Quali sono le possibilità che il PD sia il partito più votato? “Sono molto alte, ci stiamo lavorando e crediamo ci siano tutte le condizioni affinché questo avvenga e credo che i risultati delle ultime settimane vadano nella direzione giusta. Il nostro lavoro è quotidiano e stiamo cercando di farlo da prima delle elezioni, c’è una volontà del PD di ascoltare ma di far proprie le istanze e i bisogni che vengono dal Paese”.