Afghanistan: Save the Children, l’87% delle strutture sanitarie ha chiuso per mancanza di aiuti e si prevede un aumento di 2.170 morti infantili ogni mese
La vita di migliaia di bambini a rischio a causa del collasso del sistema sanitario
(AGR) La chiusura dell’87% delle strutture sanitarie in Afghanistan costrette a sospendere le attività dopo l’interruzione degli aiuti umanitari può causare la morte di 2.170 bambini in più ogni mese. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che sottolinea come questa sia una stima al ribasso.
Il collasso del sistema sanitario è il frutto della chiusura di più di 2000 strutture sanitarie (87%) sulle 2.300 totali del Paese, a seguito dell’interruzione degli aiuti internazionali, e, secondo uno studio del Lancet, una riduzione dei servizi sanitari tra il 39% e il 52% potrebbe significare un devastante aumento delle morti infantili fino a un totale di 2.170 decessi al mese. Nel Paese milioni di bambini gravemente malnutriti rischiano la morte se non curati immediatamente e l’Organizzazione stima che i numeri dei decessi potrà essere ancora più alto.
Già prima dell’arrivo dei talebani ad agosto, la situazione umanitaria in Afghanistan era una delle peggiori al mondo e si prevedeva che la metà di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni avrebbe avuto bisogno di trattamenti salvavita per la malnutrizione nella seconda metà dell’anno, così come un quarto delle donne incinte e in allattamento. Secondo Save the Children è probabile che la situazione peggiori.
“Da quando abbiamo ricominciato a lavorare incontriamo ogni giorno sei o sette bambini gravemente malnutriti. Oggi, ad esempio, ne abbiamo visitati cinque. Mentre continuiamo lo screening in diverse aree, il numero di bambini gravemente malati continuerà a crescere” racconta M. Shakib, un operatore sanitario che lavora in prima linea per Save the Children a Kandahar.
L'Organizzazione esorta i donatori internazionali ad aumentare immediatamente i finanziamenti e a fare in modo che gli aiuti umanitari attualmente bloccati raggiungano i bambini afghani che ne hanno bisogno. Inoltre, sono necessarie deroghe alle misure antiterrorismo e alle sanzioni per consentire alle organizzazioni umanitarie di riprendere i servizi salvavita.
“I fondi per i servizi sanitari si sono esauriti da un giorno all’altro, costringendo ospedali e cliniche a chiudere i battenti e lasciando milioni di bambini gravemente malnutriti senza le cure salvavita di cui hanno bisogno. I nostri team stanno facendo tutto il possibile per fornire loro i trattamenti nutrizionali salvavita ma sono necessari finanziamenti urgenti affinché le strutture sanitarie rimangano aperte. Inoltre, servono le deroghe dei Paesi donatori nell'ambito delle politiche antiterrorismo esistenti che attualmente ci impediscono di fornire i nostri servizi salvavita ai bambini” ha dichiarato Athena Rayburn, responsabile Advocacy di Save the Children in Afghanistan.
Save the Children ha ripreso i suoi servizi sanitari salvavita nelle province di Kandahar, Balkh, Nangarhar, Langham e Kunar dove ha già raggiunto 1.340 bambini e madri con servizi sanitari e nutrizionali. Le cliniche mobili di Save the Children supportate da personale maschile e femminile, forniscono servizi sanitari di base materno-infantili, cure per la malnutrizione acuta e servizi di salute mentale.