Acilia, parco della Madonetta, i cittadini chiedono lo stop al degrado
La domanda che si pongono in tanti ad Acilia è quale sarà il futuro del parco della Madonetta? ieri fiore all'occhiello di questo angolo dimenticato della città di Roma ed ora esempio di degrado ed abbandono.
(AGR) “Ormai sono sette anni di degrado per il parco della Madonnetta che era il fiore all’occhiello del X Municipio: ancora oggi è terra di nessuno, una discarica a cielo aperto, teatro di episodi di cronaca, con responsabilità che coinvolgono l’amministrazione Marino e Raggi. Chiediamo al Sindaco Gualtieri cosa intenda fare con il parco e come voglia gestire la situazione di questo come degli altri punti verde qualità della Capitale. Per Acilia devono arrivare risposte concrete e costruttive per restituire al territorio un’area verde nevralgica”. Esordisce così Flavia De Gregorio, capogruppo della Lista Calenda in Assemblea Capitolina, che oggi pomeriggio insieme ad Andrea Bozzi, consigliere della Lista in X Municipio, ha effettuato un sopralluogo presso il parco di Acilia-Madonnetta, per ascoltare le associazioni che da tempo si battono per la tutela dell’area.
“Abbiamo aspettato i primi mesi per permettere alle amministrazioni Gualtieri e Faconi di prendere le misure - aggiunge Bozzi - ma non abbiamo ancora riscontro su quello che sarà il futuro del parco. Un anno fa il Consiglio del Municipio votò all’unanimità un documento che chiedeva di mettere in sicurezza le aree pericolose e a rischio, tutelando le persone che frequentano il parco ma non è successo niente”. “Tutto qui è aperto: chiunque può entrare - osservano i consiglieri della Lista Calenda - e vediamo rifiuti ed edifici ridotti alla rovina. Ci sentiamo in dovere di chiedere e di avere delle risposte. Si vuole fare nuovamente un bando come fece l’amministrazione Raggi, con una manifestazione di interesse fatta a fine mandato tanto per darci un flebile segnale...., o si vogliono adottare soluzioni differenti? Vogliamo conoscere il destino di un’area, una volta meravigliosa e punto di riferimento del territorio che oggi è difficile guardare senza provare una profonda amarezza”.