Italia, pubblicato il monitoraggio dei macro-rifiuti galleggianti sui fiumi
Più dell’80 % dei rifiuti galleggianti è costituito da plastica e di questa più di 1/3 è monouso. Numerosi sono anche gli imballaggi legati al consumo di alimenti. I risultati hanno evidenziato la lunga permanenza degli oggetti nei fiumi. ISPRA assicura che i monitoraggi continueranno nel futuro.
rifiuti galleggianti sui fiumi
(AGR) In occasione della Giornata Mondiale dei Fiumi del 22 settembre 2024, ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) pubblica il Quaderno "Macro-rifiuti galleggianti nei fiumi: il programma di monitoraggio nazionale di ISPRA per la Strategia Marina", realizzato nell’ambito dell’Accordo Operativo per i programmi di monitoraggio per la Strategia Marina tra il MASE ed ISPRA.
Il risultato di un anno di monitoraggio in 12 fiumi, nelle tre sotto regioni marine, per un totale di circa 400 ore, e realizzato in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile, ha evidenziato come Tevere, Sarno e Po siano, tra i fiumi investigati, quelli che veicolano più macro-rifiuti galleggianti a mare.
Per investigare la dinamica dei rifiuti nei fiumi sono stati rilasciati nei corsi d’acqua dei contenitori galleggianti, disegnati per simulare il comportamento dei macro-rifiuti, con tracciatori GPS. I risultati hanno evidenziato sia la lunga permanenza degli oggetti nei fiumi, con un comportamento “stop & go” in relazione alle portate, sia la capacità di percorrere lunghi tratti una volta in mare. Rifiuti dal fiume Po hanno raggiunto la Puglia e dal Tevere ed Ombrone sono giunti in Francia (Corsica e Costa Azzurra).
Le informazioni nel Quaderno saranno utili anche ai fini della legge “Salvamare” (L. 17 maggio 2022, n. 60) art. 6 (Misure per la raccolta dei rifiuti galleggianti nei fiumi) e del suo relativo decreto (DD 525/2023). Sul fiume Tevere, ad esempio, la barriera raccogli rifiuti è stata in grado, presumibilmente, di fermare uno dei dieci contenitori con tracciatori, bloccandolo prima che giungesse in mare.
Anche con il supporto SNPA (Sistema nazionale protezione ambiente), i monitoraggi continueranno nel futuro.