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"Mecenate dello sport 2024" a Julio Velasco: "voglio guidare la nazionale femminile altri quattro anni"

Questa mattina nel Salone d’Onore del Coni a Roma è stata consegnata a Julio Velasco il premio "Mecenate dello sport" la cerimonia è stata presentata dal giornalista e dirigente sportivo Matteo Marani. Velasco: "Grazie per questo premio importante perché riguarda i valori dello sport"

printDi :: 24 ottobre 2024 20:11
Malagò consegna il premio a Velasco

Malagò consegna il premio a Velasco

(AGR) Con commozione e un mare di applausi,  Julio Velasco ha ricevuto questa mattina a Roma premio internazionale “Mecenate dello sport”,  dalle mani del presidente del Coni Giovanni Malagò, e da Giovanni Di Pietro, presidente della Fondazione Varaldo Di Pietro, che ha promosso il premio con il patrocinio del Coni e dell’Ordine nazionale dei giornalisti.       

Nel Salone d’Onore del Coni a Roma, la cerimonia presentata dal giornalista e dirigente sportivo Matteo Marani, ha visto in scena l’undicesima edizione del premio che ha visto il tecnico della nazionale italiana femminile di pallavolo medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi dall’eccezionale palmares sportivo. 

 
“Grazie per questo premio importante perché riguarda i valori dello sport - ha detto Julio Velasco, che poi ha annunciato la continuazione del suo rapporto con la nazionale: “Sento ancora gli occhi di tigre, arriverò a Los Angeles 2028. Siamo d’accordo con il presidente Manfredi, ne stiamo già parlando. Dopo le Olimpiadi ho  molto riflettuto, io ho ancora la fame necessaria per guidare ancora la nazionale. da tempo ho fatto pace con la finale persa nel '96". "Quando si vince qualcosa in Italia sembra che da quel momento si debba vincere sempre. La più grande ingiustizia è stata non aver festeggiato quell'argento del '96. Dopo quella partita non abbiamo pianto né trovato scuse, io sono molto orgoglioso di quella squadra, di quella medaglia e soprattutto nel modo in cui abbiamo perso". 

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricevuto un premio speciale per la migliore Olimpiade di sempre per lo sport italiano, quella di Parigi e ha detto: “Il nostro programma olimpico è in costante evoluzione. Nascono nuove discipline e molte sono di squadra, come il flag football e il lacrosse, e ci dobbiamo adattare. Aumentano le discipline e quindi i costi, ma non cresce il numero di atleti che possono partecipare alle Olimpiadi. Questo è un paradosso. Sarà sempre più complicato qualificarsi. Io però sono ottimista e nel breve termine reggeremo questi cambiamenti. Dobbiamo mantenere centrale il Coni rispetto alle singole Federazioni: questa è la nostra forza".

Malagò guarda al futuro ma ancora non sa se potrà avere un altro mandato al Coni: di sicuro comunque resterà membro Cio sino a dopo i Giochi di Los Angeles 2028.

“Il Cio a volte esagera con le nuove discipline, magari per accontentare chi organizza le Olimpiadi. Nel 2028 comunque, oltre a flag football, lacrosse e squash, ci sarà anche il cricket, sport diffusissimo in tutto il mondo: possibile che le gare vengano spostate da Los Angeles a New York per motivi di fuso orario e per venire incontro alle esigenze tv dei tifosi dell'India. Se oggi siamo diventati un Paese ancora più rispettato e prestigioso all'estero è grazie a questa medaglia d'oro della pallavolo. Siamo uno dei paesi più polivalenti del mondo. Ma dal 1896 a oggi, ovvero in 128 anni, abbiamo vinto sei ori di squadra. Dunque siamo un grande Paese individualista e polivalente, ma ora ci auguriamo di essere anche diventati un Paese in grado di vincere di squadra".

A Malagò è stato inoltre riconosciuto il "Premio Speciale Mecenate dello Sport", perché con la sua gestione "lo sport olimpico italiano ha raggiunto eccezionali traguardi", si legge nella motivazione del riconoscimento. "Non so se sarò ancora alla guida del Coni a Los Angeles. Sarebbe inelegante per me fare previsioni, in questo momento non c'è altro da aggiungere. Rappresenterò questo Paese ancora per diversi anni" ha spiegato Malagò. 

Nel consegnare il premio, il presidente Giovanni Di Pietro ha detto: “Questo riconoscimento va ad uno straordinario uomo di sport cime Velasco che è anche maestro di vita che con i suoi insegnamenti ha fatto grande lo sport italiano sempre all’insegna dei grandi valori dello sport. Per noi è un onore poterlo aver nel nostro albo d’oro, un eccezionale testimone del nostro tempo, così come è importante per noi aver assegnato un riconoscimento speciale al presidente Giovanni Malagò per i successi dello sport italiano e per il suo fondamentale contributo di grande dirigente sportivo. Con Velasco si compie una bellissima favola sportiva con al centro l’Italia e un simbolo dello sport mondiale come Velasco, un filosofo della pallavolo che unisce a grandi doti tecniche anche quelle umane e il grande spessore culturale”.                 

Tra gli altri ospiti presenti, atleti e dirigenti sportivi, tra i quali il presidente della Federazione italiana pallavolo, Giuseppe Manfredi, che ha detto: “Siamo tutti abbastanza d'accordo sul rinnovo di Velasco, anche il presidente del Coni lo è. "La scelta di Julio alla guida della nazionale femminile è stata obbligata per me - ha aggiunto -. Il nostro movimento aveva bisogno di qualcosa in più, di uno scatto in avanti per arrivare al gradino più alto. Avevamo bisogno di una persona di carisma per il salto di qualità di una squadra che era fortissima già". Manfredi conclude parlando del futuro: "Adesso arriva la sfida più importante, ora dobbiamo capire come restare ad alto livello". 

Tanti altri gli ospiti presenti, da Manuela Olivieri Mennea, presidente della Fondazione Pietro Mennea, a una delle giocatrici simbolo della pallavolo italiana quale è Manuela Benelli, ma anche giocatrici e dirigenti della Roma Volley e Cisterna Volley di A1 e la Gio Volley Aprilia di B1.      

Il premio, promosso dalla “Fondazione Varaldo Di Pietro”,  assegna ogni anno il suo riconoscimento a coloro che, in campo nazionale e internazionale, hanno fornito un contributo essenziale per la crescita dello sport e l’esaltazione dei suoi valori universali, espressi sia nella pratica delle discipline sportive sia in attività di alto valore sociale e solidale.       

Julio Velasco succede nell’albo d’oro del “Mecenate dello Sport” ad altre importanti personalità quali: Massimo Moratti, Nerio Alessandri, Claudio Ranieri, Timothy Shriver Kennedy, Lavinia Biagiotti, Javier Zanetti, Piero Ferrari, Bebe Vio e la Fondazione Pietro Mennea.   

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Velasco mostra i trofeo

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