Anzio, nuovo porto integrato nella città, un progetto per il rilancio
Il costituente progetto Anzio-futura prevede una riorganizzazione e la riqualificazione del bacino esistente con l’integrazione del molo a levante che possa ampliare e soddisfare nuove esigenze di posti barca e potenziare i servizi assicurati sulle banchine.
Anzio ph credit Gianni Loperfido
(AGR) Di Gianni Loperfido
La vocazione marinara della città di Anzio ha radici antichissime con i “Latini Antichi” e i “Volsci anziati”, in seguito colonizzatori della costa tirrenica con la capitale Antium. Sottomessa dai Romani è stato con l’imperatore Nerone, nativo di Anzio, che la città ottenne fama e lustro grazie al grande porto neroniano. A seguito del tramonto di Roma e le successive invasioni barbariche Antium e il porto caddero in rovina, nonostante la creazione nel XVII° secolo di un nuovo porto, rimaneggiato da parte di Papa Innocenzo XII, che lo volle realizzare a levante di quello romano incontrando, però, seri problemi di insabbiamento, mai risolti. Da allora la città continua a soffrire per quel porto “sbagliato” e vani sono risultati i tentativi di allungarne e ritoccarne i moli dove, da più di trent’anni, ogni amministrazione, di qualsiasi colore politico, ha sbandierato alla cittadinanza il proprio progetto atto a risolvere, all’occasione, la fatidica soluzione del porto d’Anzio.
Al di là dei “faraonici” e irrealizzabili progetti di una ventina di anni fa, quello da sottoporre al sindaco ed alla nuova Giunta comunale è la riorganizzazione e la riqualificazione del bacino esistente con l’integrazione del molo a levante che possa ampliare e soddisfare nuove esigenze di posti barca e potenziare funzioni attualmente in essere. Un “Porto-città”, in sostanza, con servizi e caratteristiche proprie dettate dalle nuove esigenze sostenibili ed ecologiche, con la realizzazione di un’area verde con negozi e servizi, specificatamente davanti all’attuale Monumento dei caduti con discesa fronte porto per ampliarne la vista e la vicinanza dei cittadini al cosiddetto “water front”.
Un fronte mare amplio ed elegante che si estenderà su tutta la riqualificazione della via Zanardelli con nuove aperture e giardini inseriti tra strutture pubbliche e private.
Alcuni cantieri nautici potranno essere collocati sui restanti moli frangiflutti per una vicinanza più diretta alle attività di restauro e di manutenzione nautica periodica. Ogni esercizio e identità che caratterizza lo spirito dello stile anziate verrà conservato: il collegamento dei traghetti e degli aliscafi per le isole, la flotta dei pescherecci, quelli della piccola pesca, i prestigiosi Circoli nautici e della Marina Militare.
Nuovi spazi saranno dedicati alla creazione della Sede della direzione del porto e del nuovo Yacht club di Anzio, al Museo del Mare e della Pesca che restituiranno ad Anzio un ruolo di primo piano nell’ambito della portualità regionale e nazionale.
In questo contesto si dovrà necessariamente trovare uno spazio portuale da intitolare, finalmente, al ricordo e al prestigio del grande navigatore antartico Giovanni Ajmone-Cat partito da Anzio con le sue avventurose spedizioni negli anni ’70, del secolo scorso.