Carcere di Firenze Sollicciano
UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco:“Polizia Penitenziaria un lavoro a rischio”
Carcere di Firenze Sollicciano
(AGR) Lavorare come Poliziotto Penitenziario nel carcere di Firenze Sollicciano ogni giorno diventa sempre più difficile, sono 20 le aggressioni nei primi mesi dell’anno di cui solo tre negli ultimi giorni dove un poliziotto ha avuto una prognosi di 25 giorni con diagnosi di setto nasale e denti rotti è queste non possono essere più delle “percezioni” !!.
In qualsiasi altro luogo di lavoro, dopo un evento di infortunio, si sarebbero attivati tutti gli organi Ispettivi, Istituzionali e Giudiziari, mentre se succede in un luogo di detenzione ove sono ristretti delinquenti è tutto normale, nessuno interviene.
Polizia Penitenziaria
Né da comunicazione il Segretario Generale Regionale della Toscana UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco.
Oggi chiederemo un urgentissimo incontro al provveditore regionale Dr. P. D’andria e al direttore di Firenze Sollicciano Dr.ssa A. Tuoni, poiché si è di fronte ad una vera e propria emergenza che non può più passare inosservata ai tanti.
Questi eventi essendo infortuni sul lavoro, l’amministrazione penitenziaria non può non intervenire e dare risposte e strumenti di interventi immediati di prevenzione previsti dalla legge tra cui il decreto D.lgs.81/2008.
Aggiunge Grieco, l’avevamo detto che le passarelle politiche su sollicciano non avrebbero risolto i problemi e così è stato, carcere fatiscente, insalubre, indecoroso e anche insicuro per gli operatori.
UIL-PA Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco
Rincara Grieco - E’ inammissibile che il titolato al comando di Sollicciano sia ancora distaccato presso il PRAP Toscana, mentre abbiamo istituti penitenziari senza un comando e che le responsabilità sono scaricate sugli operatori.
Conclude Grieco - La Governance di Firenze Sollicciano va rivista immediatamente in termini di sicurezza e di comando, di regole trattamentali e di assistenza sanitaria e se non giungeranno urgenti segnali di confronto, il personale è pronto a scenderà in piazza per protestare contro condizioni non più accettabili, perché in un paese normale non si aggrediscono quotidianamente i servitori dello stato.