The Tokyo Ballet debuttano a Caracalla e incantano la platea. Oggi si replica
28 giugno 2014 18:40
The Tokyo Ballet_Le sacre du printemps_Foto di Luciano Romano
(AGR) Grande Danza d’autore, per lo spettacolo che è andato in scena ieri sera e che replicherà anche oggi alle Terme di Caracalla (ore 21). La compagnia giapponese The Tokyo Ballet , una delle più prestigiose al mondo, diretta da Munetaka Lida, giunta a Roma per la prima volta, ha debuttato per il secondo appuntamento della stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma Capitale, in seguito a quell’originalissima Carmen di Bizet, messa in scena dall’ Orchestra di Piazza Vittorio le sere precedenti. Nel cinquantesimo anniversario della fondazione e a pochi anni dalla scomparsa di Maurice Béjart, uno dei nomi simbolo del balletto contemporaneo, la compagnia giapponese ha portato in scena tre sue coreografie: Sept danses grecques, Don Giovanni e Le sacre du printemps. un omaggio al compianto coreografo marsigliese. Con le Sept danses grecques, i danzatori nipponici hanno evocato colori, sapori e atmosfere della Grecia antica, complice anche la musica di Mikis Theodorakis. Rigorosi ed essenziali, in un’alternanza di bianco e nero, le geometrie dei corpi scolpiti nella reinterpretazione delle coreografie di sirtaki, sousta e hasapiko, e altre tradizionali danza greche, i ballerini hanno incantato la platea delle Terme di Caracalla. A seguire il Don Giovanni, balletto tutto al femminile, sulla melodia della celebre aria di “Là ci darem la mano”, una variazione di Chopin su un tema di Mozart, in cui un gruppo di ballerine in sala prove rivolgono tutta la loro passione verso il playboy immaginario e immaginato. Al passaggio di un operaio con una scala in spalla, le giovani sognatrici torneranno brutalmente alla realtà. Quindi il finale con il leggendario balletto che è un classico di Béjart, Le sacre du printemps, sulla prorompente partitura barbarica di Igor Stravinskij, in cui ci sono proprio tutti i sentimenti primordiali: passione, amore, odio, forza, energia, fuoco, conflittualità. E a proposito di quest’ultima coreografia, Maurice Béjart disse: “La Primavera è qualcosa di più di quella immensa forza primitiva nascosta sotto l’orologio dell’inverno per emergere improvvisamente e salutare il mondo in tutte le sue forme, vegetali, animali o umane. L’aspetto fisico dell’amore tra esseri umani simboleggia l’atto stesso con il quale il creatore ha dato vita al Cosmo e la gioia che ne è derivata. In un momento in cui le frontiere tra gli esseri umani si sgretolano pian piano ed è quindi possibile iniziare a parlare di una cultura che rifiuta i suoi limiti, solo le forze universali ed essenziali dell’uomo rimangono inalterate nel tempo e in ogni società. Questo balletto rifiuta quindi ogni pretesa di pittoresco; è un inno all’unione tra Uomo e Donna, a livello più istintivo ed essenziale, un balletto dell’unione tra cielo e terra, un balletto della vita e della morte, eterna come la primavera”. Straordinari i primi ballerini Mika Yoshioka, Mizuka Ueno e Dan Tsukamoto, nel complesso uno spettacolo da non perdere anche per i profani del balletto. Il programma del Teatro dell’Opera, sempre nel suggestivo scenario delle Terme di Caracalla, proseguirà con uno dei balletti più amati, dal 3 al 15 luglio, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, nella coreografia di Patrice Bart, già apprezzata e applaudita dal pubblico del Teatro Costanzi lo scorso anno. Tra le protagoniste che si alterneranno per dare corpo con straordinaria eleganza a Odette/Odile: Jurgita Dronina (Principal all’Het Nationale Ballet), Liudmila Konovalova (First Solist Wiener Staatsballett), Alessandra Amato (prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma) e Paulo Arrais (Principal Dancer del Boston Ballet), Dinu Tamazlacaru (Primo Ballerino Staatsballett Berlin) e Giuseppe Picone si alterneranno nel ruolo del principe. L’opera lirica debutterà a Caracalla il 14 luglio con repliche sino al 9 agosto con La bohème di Giacomo Puccini. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il maestro Daniele Rustioni, regia, scene, costumi e luci portano la firma di Davide Livermore. Un allestimento che farà rivivere la passione amorosa di Mimì e Rodolfo immersi nel loro tempo, circondati dalle proiezioni di alcuni capolavori dell’arte impressionista: un universo pittorico che farà da scenografia all’opera che vedrà protagonisti Carmela Remigio (applaudita recentemente quale protagonista del Maometto II), Aquiles Machado (Rodolfo), Claudio Sgura (Marcello), Rosa Feola (Musetta). Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto dal maestro Roberto Gabbiani. Ancora un capolavoro, uno dei titoli più amati dal pubblico: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini che debutterà, con una nuova produzione, alle Terme di Caracalla il 23 luglio, con repliche fino all’8 agosto. Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera il maestro Stefano Montanari, la regìa di Lorenzo Mariani, il quale ha ripensato l’opera rossiniana come un musical degli Anni Cinquanta. Giovani e già assai apprezzati i protagonisti: René Barbera (Almaviva), Annalisa Stroppa (Rosina), Omar Montanari (Don Bartolo) e Vito Priante (Figaro). Il Coro del Teatro dell’Opera è diretto dal maestro Roberto Gabbiani. Il classico quanto amato appuntamento a Caracalla sarà poi quello del 25 luglio quando, per gli amanti della grande danza Roberto Bolle danzerà con molti “amici”. Tutti nomi prestigiosi del balletto che formeranno il variegato e affascinante spettacolo Roberto Bolle and Friends. di Manuela MinelliPartecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti