Slow fish, obiettivo qualità nelle mense scolastiche

“Ritengo sia legittimo chiedersi”, prosegue la Avenali, “se questa mancanza di gradimento dipenda esclusivamente da una questione di gusto, spesso non agevolata dalle preparazione ‘in serie’ e monotone, oppure da abitudini, anche familiari, non corrette, dalla disinformazione sulla salubrità e sul benessere che il pesce, fresco e di qualità, può assicurare.”
“Certamente il progetto ‘Pesce a Miglio Zero’ della Regione Lazio può garantire per i nostri ragazzi, la quale dovrebbe essere alla base della concezione della refezione scolastica. E inoltre prevede un’opera di informazione, educazione e sensibilizzazoine, anche nei confronti delle famiglie, per aiutare a far conoscere gli incredibili tesori ittici del nostro Mediterraneo”, continua la consigliera Avenali.
“Senza dimenticare che nel promuovere le eccellenze dei nostri territori, il progetto aiuta a tutelare la biodiversita', valorizzando i prodotti locali, il pesce azzurro e quello cosiddetto ‘povero’, inclusi quelli pescati nelle acque interne e dell'acquacoltura, e sostenendo così anche le attività economiche locali, sia dei pescatori e delle cooperative che rispondono ai criteri della legge sulla Filiera Corta, sia alle attivita' di ristorazione, turistiche, di trasformazione e di vendita, operanti nel territorio regionale, che utilizzino i prodotti a Miglio Zero, al fine di costruire un circuito virtuoso di promozione e valorizzazione.”
“Nel pieno rispetto di quel ‘La rete siamo noi’, slogan di questa edizione di Slow Fish”, conclude Cristiana Avenali, “il progetto ‘Pesce a Miglio Zero’ è davvero un modo per sottolineare l’importanza della collaborazione e dell’impegno di tutti, dal singolo alle istituzioni, per preservare il mare e la filiera ittica e realizzare un nuovo modello di sviluppo, che coniuga occupazione, economia verde e qualita' della vita”.