Idroscalo, riapre la "Villa di Tiberio" il ristorante di Sergio Leoni
Il ristorante riparte con un'apertura limitata a tre sere a settimana, dal giovedì al sabato. Per la riapertura sono già fioccate le prenotazioni. La Villa di Tiberio torna ad essere ristorante dopo essere stata scelta quale location di Cinecittà
Sergio Leoni
(AGR) Riapre “Sergio alla Fiumara”, ora "Villa di Tiberio" lo storico ristorante dell’Idroscalo. Sergio Leoni ha scelto di rimettersi in gioco a 72 anni. Lo farà tutte le settimane dal giovedì al sabato. “Tre sere a settimana con la nostra cucina di carne toscana e di pesce fresco pescato nel nostro mare. Quando ho decisio di riaprire ho riaperto la mia storica agenda dove avevo scritto i numeri dei miei amici e clienti. Allora, gli ho telefonato, ho detto a tutti che si ripartiva e tanti domani sera verranno….per mangiare ed anche per riabbracciarmi, perché, in fondo, siamo sempre stati tutti una famiglia. Non vedo l’ora di rivedere il mio bel locale pieno di clienti desiderosi di mangiar bene e di cantare” Alla "Villa di Tiberio" infatti non c’era solo la cena ma era la maniera di passare una serata diversa. Sergio Leoni confessa i dubbi che l’attenagliano ma anche le certezze che lo spingono a ripartire. “Forse non ci riuscirò. E vero che alla mia età sarebbe ora di andare in pensione, ma chi come me ha costruito per un'intera vita e vuole continuare a costruire, a creare, a sperare, non può certo chiudere così semplicemente la sua Bottega Storica. In questa mia nuova avventura mi accompagnerà mia figlia Emanuela, che ha il mio stesso carattere.
Da circa quattro anni i miei clienti sanno che ho rallentato l'attività di Ristorazione dedicando la mia attenzione al Cinema. Sono stati quattro anni importanti. Dopo i tanti ciak nel nostro locale o qui all’Idroscalo, abbiamo ricevuto la patente di “Location di CineCittà”. Qui hanno girato dalla Sora Elvira alla Boa, dalle torri di Fellini e alle serie dei film con la Vitti, Giannini e Mastroianni. La Pandemia però ci ha riportato alla realtà, il fatto di dover chiudere forzatamente il locale ci ha ridato la voglia e la forza di riaprire”.