Giustizia, il diritto all'obiezione di coscienza di Piercamillo Davigo.
Francesco Saverio Borrelli nel 2011 chiese scusa "per il disastro seguito a Mani pulite" per poi conclud ere il ragionamento con la famosa frase :"Non valeva la pena di buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale"
Giustizia foto pixabay
(AGR) di Ruggero Cametti
Piercamillo Davigo, ex componente del Csm, uno dei magistrati del pool “ Mani Pulite”, che trent'anni fa sconvolsero la politica italiana, è stato condannato, (leggiamo dai giornali) in primo grado, ad un anno e tre mesi di carcere per aver infranto una regola fondamentale per un magistrato: la violazione del segreto d'ufficio in merito ai verbali secretati resi alla procura di Milano dall’avvocato Piero Amara su una presunta esistenza della Loggia Ungheria.
Certo non siamo stati i soli ad aver visto , il feretro di Silvio Berlusconi, “scortato da un picchetto d’onore, passare davanti a Palazzo di Giustizia, diretto al Duomo, dove lo attendevano migliaia di persone, il Presidente Mattarella, i vertici del governo e le più alte cariche delle istituzioni italiane. Per rendergli onore, come si conviene, a un padre della patria. (Porro 15-6-2023).
E per molti ,quel passaggio è stato un bel vedere, come un pernaccchio alla Eduardo, nel film "L'Oro di Napoli", nei confronti di una giustizia non sempre giusta.
C'è differenza tra la Legge e la Giustizia. La Legge è scritta dagli uomini, esseri per loro natura provvisori e caduchi, mentre la Giustizia è altro. Il dibattito su cos' è la giustizia è complesso : si muove tra religione, etica, filosofia e morale. Le cose però si possono semplificare con semplici domande. : il processo a Tortora è stato un giusto processo ?
Viene in mente a coloro i quali seguono con passione i fatti giudiziari , e non siamo i soli, la figura dell' ispettore Javert ,il poliziotto che consacrò la propria vita al suo lavoro e per tanti , tanti anni diede la caccia in modo ossessivo al galeotto Jean Valjean ,il protagonista principale dei Miserabili di Victor Hugo.
Javert non era capace di compassione e viveva secondo un’intransigenza feroce che lo portava a non fermarsi di fronte a nulla. Era convinto di incarnare la Giustizia. Nella storia dell'umanità, a tratti, i giustizialisti si affacciano e chiedono di contare : hanno fatto tutti una brutta fine. E Javert non fa eccezione ,combattuto tra il senso di dovere dell’uomo di legge e la voce della coscienza, si suicida gettandosi nella Senna. Gli ultimi pensieri fanno riflettere :“Trovarsi obbligato a confessare che l'infallibile non è infallibile, che vi può essere errore nel dogma, che quando il codice ha parlato non è ancora detto tutto ...che si aprono dei crepacci nell'immutabile, che i giudici sono uomini,che la legge può ingannarsi e i tribunali possono sbagliare!” ( Libro 4 de I Miserabili)
D'Avigo, rimanendo sul tema della coscienza, teorizzò il proprio diritto all’”obiezione di coscienza” quando “vengono toccati i fondamenti etici del mio mestiere”. In che cosa consiste la sua etica? Nel teorizzare che l’indagato A non esce dal carcere finché non denuncia B e C, i quali a loro volta devono denunciare altri. Tutti in galera. Ci dicono che arrestiamo troppo? La verità è che qui si scarcera troppo, disse un giorno. Può tornare a essere libero solo chi fa i nomi di altri, perché “diventa inaffidabile per il sistema del malaffare”. (Il riformista 16-2-2022).Non è facile accettare questo punto di vista.
L'inchiesta del Pool di Milano,destinata a cambiare l’Italia, la cambiò meno del previsto, come ammise lo stesso Borrelli nel 2011 quando, in un’intervista, chiese «scusa per il disastro seguito a Mani pulite. Non valeva la pena – disse – buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale». Quello che Borrelli non ebbe modo di capire è che se il mondo attuale è peggiore del mondo che loro pensavano di cambiare , beh, la colpa di chi è stata? Pensavano bastasse distruggere per distruggere? Borrelli consigliò Berlusconi di non candidarsi alle elezioni in presenza di “scheletri nell’armadio”, e offrì se stesso al presidente Scalfaro per governare l’Italia “come servizio di complemento”.(Il Riformista 16-2-2023). Forse ancora non conosciamo tutto della ossessiva guerra condotta contro Berlusconi dai vari Javert italiani.
NdR: Ruggero Cametti è un politico di lungo corso, nato nella Democrazia Cristiana ha avuto incarichi importanti nella DC Capitolina e sul litorale è stato più volte consigliere municipale. Ritiratosi dalla politica attiva da alcuni anni cura la campagna elettorale di giovani politici della capitale e ha continuato ad occuparsi di politica affiancando con preziosi consigli gli esponenti politici locali. Profondo conoscitore delle problematiche del X Municipio dove ha lavorato e si è impegnato per anni è un punto di riferimento per il centrodestra anche se resta un importante e competente conoscitore della politica, sopratutto locale. Collabora con AGR esponendo il suo punto di vista sui tanti temi della politica. Buona lettura (e.b.)