Ucraina, appello dell'ONA: si adottino dispositivi di protezione per giornalisti e popolazioni civili da esposizione all'amianto
Bonanni presidente Osservatorio Nazionale Amianto: le bombe continuano a distruggere abitazioni e siti in amianto e continuiamo a vedere ignari cittadini e giornalisti che svolgono il loro lavoro privi di maschere protettive e di tute monouso indispensabili per evitare di inalare le fibre di amianto
fibre amianto
(AGR) “Nonostante in Ucraina le bombe continuino a distruggere abitazioni e siti in amianto continuiamo a vedere ignari cittadini e giornalisti che svolgono il loro lavoro privi di maschere protettive e di tute monouso indispensabili per evitare di inalare le fibre di amianto che possono essere mortali anche a bassa dose – è l’appello urgente a tutela della popolazione e dei giornalisti inviati sul territorio di guerra del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, che spiega – “ricordo che in Ucraina, fino al 2020, l’amianto è stato utilizzato liberamente nella costruzione e nella manutenzione di edifici pubblici e privati e di stabilimenti industriali. Tutte queste strutture sono sottoposte all’incessante fuoco delle artiglierie russe che stanno polverizzando materiali di amianto e le fibre, purtroppo, produrranno decine di migliaia di morti nei prossimi decenni”. “È indispensabile quindi l’intervento degli Organismi internazionali per proteggere i cittadini ucraini, e chiedo alla RAI, a Mediaset, e a tutte le altre testate nazionali e internazionali, di intervenire affinché i corrispondenti e giornalisti presenti nel territorio siano informati e dotati degli adeguati strumenti di protezione”.
Come spiegato ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia” https://onanotiziarioamianto.it/wp-content/uploads/2022/05/libro-bianco-delle-morti-di-amianto-in-italia_ed.2022.pdf l’amianto è altamente cancerogeno anche a bassa dose e che non c’è una soglia al di sotto della quale non c’è rischio.