Un Natale ai tempi del Covid
L’Italia, la Ue e la Chiesa cattolica
(AGR) Nelle ultime settimane, è sotto gli occhi di tutti, il continuo affanno che sia membri del governo sia tutto il comitato tecnico scientifico stanno avendo sulla parziale restituzione di libertà che a partire dai prossimi giorni sarà concessa a noi cittadini italiani.
Affollano trasmissioni televisive e in generale i media al fine di ricordare il principio del bastone e la carota: ci concedono qualche ora d’aria ma ci ricordano continuamente che quell’ora d’aria ha un costo veramente alto se non si rispettano le regole.
A mettere la ciliegina sulla torta è stato poi, l'ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, partecipando alla trasmissione "105 Friends" di Radio 105, di qualche giorno fa, ha detto che “Tra febbraio e marzo ci sarà una terza ondata Covid e se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti belli liberi dal virus si sbaglia".
Insomma cosa succede in questo Paese in cui ognuno vuole dire la sua a discapito di altri?
E come se non bastasse anche Bruxelles e Strasburgo proprio in una bozza di documento che sta circolando in queste ore che scriviamo e che con molta probabilità sarà firmato il 4 dicembre, hanno detto la loro mettendo in risalto la posizione della UE in merito al Natale religioso: negare la celebrazione delle Messe. Sostanzialmente significa restare a casa propria, non creare assembramenti e soprattutto evitare qualsiasi tipo di contatto sociale personale tra vivi.
E a proposito del Natale religioso, nella trasmissione di Nicola Porro di ieri sera, 30 novembre, la Chiesa per il tramite di un suo rappresentante ha asserito che effettivamente la Messa di mezzanotte del 25 dicembre non è un problema anticiparla o anche posticiparla poiché il Natale del 25 dicembre è una data simbolica assegnata alla nascita di Gesù.
Insomma, è davvero incredibile quello che sta succedendo a ogni livello politico sulla questione del Natale. È incredibile anche perché le persone sono sempre più destabilizzate da orari, giorni, cose da fare e da non fare. Sono destabilizzate da ciò che è consentito fare fino ad una certa ora e fino al giorno prima di Natale, per poi cadere nel passaggio del virus con orari e divieti precisi. Ma sono anche destabilizzate dalla posizione della Chiesa, che fino a ieri, ai cristiani, ha confermato determinati precetti e che oggi, invece vengono gestiti in una maniera diversa, soprattutto a livello di comunicazione.