Tre disegni del pittore Emilio Tadini entrano nella collezione degli Uffizi.
La donazione, ad opera degli eredi, è stata formalizzata oggi alla presenza del direttore delle Gallerie Eike Schmidt
Foto evento Direttore Eike Schmidt insieme agli eredi del pittore .
(AGR) Entrano a far parte della collezione delle Gallerie degli Uffizi, attraverso una donazione dei suoi eredi, tre disegni del pittore, scultore e designer milanese Emilio Tadini (Milano 1927-Milano 2002). Si tratta di Le figure, le cose (matita e acquarello su carta, 66 x 49 cm, anni '70), Museo dell'uomo (matita su carta, 50 x 70 cm, anni '80), Città italiana (matita e acrilico su carta da pacco, 50 x 70 cm, anni '80).
I tre lavori selezionati, spiega la Casa Museo Spazio Tadini di Milano che oggi custodisce le opere dell’artista, sono rappresentativi della sua opera.
Museo dell'uomo raffigura le sale di un museo, tracciate con rette sottili e sicure che definisco la profondità delle pareti. Le figure che animano le stanze, invece, sono rappresentate con più tratti interrotti e ripassati, dove si avverte una maggiore emozione e una maggiore esitazione da parte della mano dall'artista. Su un grande piedistallo è collocata una testa d'uomo, una scultura esposta in questa galleria d'arte. Attorno ad essa, personaggi volanti, caratteristici di Tadini, che ricordano gli elfi de "Le fiabe", l'ultimo ciclo a cui l'autore si dedica negli anni '90 e 2000.
Città italiana, realizzato su carta da pacco, un materiale povero, appartiene all'omonima serie delle "Città", luoghi d'elezione dell'artista, che fanno da scenografia all'operato dell'uomo. In questo caso, la figura umana è assente, compaiono i palazzi e le abitazioni, rifugio e dimora.
Alla presentazione della donazione, tenuta oggi nell’auditorium Vasari delle Gallerie degli Uffizi, hanno preso parte, oltre al direttore del museo Eike Schmidt, Melina Scalise, Presidente della Casa Museo Spazio Tadini e responsabile dell'Archivio dell'artista, la storica dell’arte Marzia Faietti, la critica d’arte Vera Agosti.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Questa donazione è un esempio di generoso mecenatismo, di cui siamo profondamente grati agli eredi di Emilio Tadini. Ma non solo: con i tre disegni dell’artista, la collezione di grafica moderna e contemporanea del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi si arricchisce di un’importante testimonianza dell’arte del Novecento italiano”.
Emilio Tadini, cenni biografici
Pittore, scultore e designer. Scrittore, poeta, saggista e traduttore di importanti autori, come Stendhal, Pound, Eliot, Céline. Ha condotto trasmissioni per Rai, Radiotelevisione Svizzera e Tele+ e scritto di cultura per Il Corriere della Sera. Tra le varie cariche istituzionali ricoperte, è stato Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Ha iniziato la sua attività letteraria nel 1947 sulla rivista Il Politecnico di Elio Vittorini e inaugurato la sua prima mostra nel 1960 alla Galleria del Cavallino a Venezia. Invitato alla Biennale di Venezia nel 1978 e nel 1982, la sua ultima retrospettiva si è tenuta a Milano nel 2001 a Palazzo Reale. La sua ricerca figurativa ed onirica indaga il mistero dell'uomo muovendosi tra l'influenza della Pop Art inglese, la Metafisica di De Chirico e altre suggestioni. I dipinti sono costruiti secondo una logica di sovrapposizione di piani temporali differenti, in cui convivono memoria e realtà, tragico e comico. Ogni opera è concepita per essere aperta a una pluralità di senso e di interpretazione.