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Il mese dei morti dello scrittore Luigi Bartalini

print27 gennaio 2014 20:00
Il mese dei morti dello scrittore Luigi Bartalini
(AGR) Luigi Bartalini è un sociologo napoletano, un dirigente d’azienda, ma ancheuno scrittore che domani alle 18, alla libreria Arion di Testaccio (Piazza Santa Maria Liberatrice, 23/26) presenterà il suo libro “Sono nato nel mese dei morti” (Kàiros edizioni), con la conduzione dei relatori Maria Rizzi e Claudio Fiorentini e le letture di Loredana d’Alfonso e Paolo di Santo.

Il romanzo, ambientato nella Napoli ante-guerra, è il ritratto di un'epoca in bianco e nero, piena di incertezza ma con una spiccata voglia di riscatto. Alla base della storia c'è il tenero rapporto d'amore tra una madre e il suo bambino legati da un sentimento così forte che neanche la morte riuscirà a spezzare.

Attraverso la storia privata dei due protagonisti, anonimi per scelta dell'autore, vengonoraccontati trent'anni di vita italiana, dal fascismo al boom economico. Per tre decenni il popolo ha sofferto senza però mai rinunciare alla voglia di combattere per trasformare i propri legittimi sogni in realtà e forse è proprio quella voglia, quella forza di andare avanti che, a detta dell’autore, forse manca oggi al popolo italiano segnato da una crisi prima spirituale, poi sociale e infine economica.

L'autore dedica il suo libro alle donne coraggiose e ai bambini, giustificando questa scelta con il fatto che, a suo avviso, la tematica che affronta all'interno del romanzo, nonostante sia ambientata negli anni 30 è più attuale che mai.

Il rapporto madre-figlio, così profondo e così speciale, è messo a repentaglio da inutili e obsoleti pregiudizi che ancora oggi dilagano nella società. La protagonista del romanzo, una ragazza madre che si vede costretta a lasciare il figlio in collegio per consentirgli di vivere una vita migliore, potrebbe rispecchiare la realtà di tante giovani madri dei giorni nostri.

Romanzo di formazione, "Sono nato nel mese dei morti" racconta il lungo apprendistato alla vita a partire da quel laboratorio della sopravvivenza che sono i vicoli della Napoli ante-guerra, dai quali il piccolo protagonista sarà presto espatriato per un collegio di suore. Nel traumatico distacco dalla madre si preannunciano una serie di prove e riti di iniziazione. Nel collegio non mancheranno, infatti, incertezze e difficoltà paragonabili a quelle del mondo esterno. Successivamente,il ritorno a una vita in clandestinità con la madre agirà da potente schermo sulla realtà. L'adolescente crescerà fortificando il carattere e trovando, infine, la via per l'età adulta. Da quella postazione, nella seconda parte della vicenda ambientata negli anni Sessanta, l'uomo rievocherà il passato in occasione delle festività natalizie, non perdendo quella durezza del carattere che fa risalire al mese della sua nascita. Novembre. Il mese dei morti.

L'incontro con l'autore è aperto al pubblico.

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