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Il fascino senza tempo del Teatro dei Pupi, una tradizione culturale divenuta patrimonio immateriale dell'Unesco

L’Opera dei Pupi è “Lo Spettacolo” a cui tutti, piccoli e grandi, almeno una volta nella vita, devono assistere; fantasia, sorpresa, magia, incanto sono alcune delle emozioni che ogni rappresentazione suscita negli spettatori. Il teatro dei Pupi è un punto fermo nell’offerta turistica palermitana

printDi :: 10 luglio 2024 17:15
Orlando...il Pupo siciliano foto roberto Di Prima

Orlando...il Pupo siciliano foto roberto Di Prima

(AGR) di Roberto Di Prima

Il Teatro dei Pupi, in via Bara all’Olivella, 95 a Palermo: il fascino siciliano che non conosce tempo. Il Maestro Mimmo Cuticchio, un Paladino tra i paladini, con il suo Teatro e l’arte del “ Cuntu” nella narrazione epico-cavalleresca in difesa di una tradizione culturale, divenuta patrimonio immateriale dell’Unesco

 
Un piccolo palco, un drappo di velluto rosso con ricami gialli a fare da sipario e, poi loro, i protagonisti senza tempo, ovvero le Marionette, i Pupi per i siciliani: corpo in legno di abete e armatura di ottone addosso. Animati dai “Pupari” e da una voce narrante dietro le quinte, si danno battaglia nella rappresentazione delle gesta epiche dei più grandi eroi medievali in lotta per la difesa della cristianità.

E’ il Teatro dei Pupi, e la sua immagine resta incisa nella memoria, pronta a saltare fuori tutte le volte che ci si ritrova davanti a un Pupo o ad un qualcosa…. che richiami la tradizione popolare siciliana. E’ il ricordo di una magia senza tempo che affiora forte e viva, soprattutto in quelli che una certa età l’anno superata, per gli altri, i più giovani, Millennials compresi è un mondo da scoprire, un territorio da esplorare, una forma d’arte da apprezzare.

“L’Opera dei Pupi” non è uno spettacolo qualsiasi, è “Lo Spettacolo” a cui tutti, piccoli e grandi, almeno una volta nella vita, devono assistere; fantasia, sorpresa, magia, incanto sono solo alcune delle emozioni che una rappresentazione simile suscita in ogni spettatore.

Mimmo Cuticchio è l’erede spirituale di questa particolare forma teatrale, è ambasciatore e memoria di una tradizione popolare che rappresenta la cultura Siciliana nel mondo. A lui si deve la rinascita del Teatro dei Pupi e dell’Opera dei Pupi, dopo un lungo periodo di crisi. Nel 1977 ha fondato l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, insieme ai due fratelli e lui, il Maestro ancora giovane, seppe imprimere quella svolta decisiva, fatta di idee nuove e fantasia.

Svolta che negli anni, dopo un duro lavoro di ricerca, studio, sperimentazione e innovazione e dopo avere portato in giro per il mondo i suoi Pupi e la sua arte del “Cuntu”, è riuscito a mantenere viva la tradizione dei Pupi, dei Pupari e del Teatro dell’Opera.

La collaborazione con altre scuole della tradizione pupara siciliana, e il ruolo guida esercitato da quella palermitana del Maestro Mimmo Cuticchio ha fatto si che l’Opera dei Pupi venisse riconosciuta, di fatto, parte integrante della cultura italiana. Un traguardo importantissimo considerato anche che, l’Opera dei Pupi, oggi, riceve apprezzamenti positivi anche da quei critici che in altri tempi storcevano la bocca nei confronti di una simile rappresentazione artistica.

L’Opera dei Pupi è una particolare forma d’arte che coniugando letteratura epica, spettacolo, radici, capacità espressive, “u Cuntu” il racconto ( di cui il Maestro è il maggiore rappresentante), abbatte ogni barriera sociale, storica o linguistica ed entra prepotentemente nel cuore di ogni spettatore con tutta la sua magia e il fascino dei suoi personaggi eroici e delle loro gesta, dai Paladini di Carlo Magno alla principessa Angelica, dal conte Orlando a Ruggero e Rinaldo.

Un percorso di crescita continuo, passando dal prestigioso riconoscimento dell’Unesco ad oggi, non privo di insidie e difficoltà, racconta il Maestro Cuticchio in una sua recente intervista “...soprattutto bisognava far capire al pubblico degli anni 80/90 e anche a una certa politica locale del tempo, che l’Opera dei Pupi non poteva essere relegata a un ruolo esclusivamente folkloristico, ma avrebbe dovuto assumere una funzione etico-sociale in grado di stimolare e attirare attenzione ed interesse per una forma Teatrale la cui espressione artistica, unica nel suo genere, diventasse parte integrante della cultura italiana e siciliana in particolare”.

Grazie all’impegno, alla caparbietà del Maestro Cuticchio, il Teatro dell’Opera dei Pupi di via Bara all’Olivella, 95 nel cuore di Palermo, a pochi metri dal Maestoso Teatro Massimo, è diventato un punto fermo nell’offerta turistica palermitana e, “poiché il Teatro può contenere solamente 82 spettatori per ogni rappresentazione”, continua il Maestro, tradendo una certa amarezza sul volto ” …spesso siamo costretti a lasciare fuori molta gente. L’Opera dei Pupi è conosciuta in tutto il mondo e ha ricevuto il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco non a caso. Meriterebbe, quindi, maggiore attenzione e cura da parte degli amministratori locali nella ricerca e nella concessione di una location pubblica idonea a contenere un numero maggiore di spettatori, dove rappresentare l’Opera dei Pupi”.


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Palermo il teatro dei pupi siciliani foto Roberto Di Prima
Palermo il teatro dei pupi siciliani foto Roberto Di Prima
Palermo il teatro dei pupi siciliani foto Roberto Di Prima
Palermo il teatro dei pupi siciliani locandina foto Roberto Di Prima

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