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Blood&Breath a Santa Maria della Pietà incanta il pubblico con musica, arte e tecnologia

Un sold out memorabile per la prima mondiale dell’opera multimediale di Honora Foà, che attraverso le potenti musiche di Lucas Richman e le interpretazioni mozzafiato di Stefania Rocca e Amedeo Fago, ha esplorato la leggenda di Maria Maddalena e Giuseppe d'Arimatea in un’esperienza immersiva unica.

printDi :: 24 ottobre 2024 14:20
Blood&Breath a Roma chiesa Santa Maria della Pietà

Blood&Breath a Roma chiesa Santa Maria della Pietà

(AGR) Sabato 19 ottobre 2024, la Chiesa di Santa Maria della Pietà in Vaticano ha accolto con entusiasmo la prima mondiale di Blood&Breath, una produzione multimediale immersiva che ha segnato un momento indimenticabile nel panorama artistico contemporaneo. L’opera, creata e diretta dalla celebre artista Honora Foà, ha saputo catturare l’immaginazione del pubblico grazie a un'esperienza multisensoriale che ha fuso arte, scienza e spiritualità, il tutto esaurito confermando il grande consenso ricevuto.

L’intera produzione ha coinvolto un cast di eccellenza, a partire dal compositore e direttore d’orchestra Lucas Richman, la cui musica ha rappresentato il vero cuore pulsante dell’opera. Le sue composizioni, eseguite magistralmente dai “Solisti dell’Orchestra di Roma” coordinati da Antonio Pellegrino, hanno trascinato il pubblico in un viaggio emotivo profondo. Le melodie di Richman, drammatiche e avvolgenti, hanno saputo raccontare, attraverso un linguaggio musicale evocativo, la solitudine, la trasformazione e la spiritualità di Maria Maddalena e Giuseppe d’Arimatea. L’orchestra, composta da soli otto elementi, ha dato vita a un paesaggio sonoro intimo ma allo stesso tempo potente, arricchito dalle frequenze e dalle ricerche musicali curate da Lucio Ivaldi.

 
Tra i momenti più intensi della serata spicca l'interpretazione di Stefania Rocca, la cui voce ha dato corpo e anima a una Maddalena intrisa di dolore e consapevolezza. La Rocca ha saputo trasmettere l’essenza del personaggio, trasformando la sua voce in un veicolo di introspezione e riscatto spirituale. La sua performance, intensa e profondamente coinvolgente, ha rappresentato uno dei punti più alti della serata.

Amedeo Fago, nella parte di Giuseppe d’Arimatea, ha regalato una presenza carismatica e solenne. La sua voce, autorevole e misurata, ha evocato una figura forte, profondamente segnata dagli eventi, in grado di trasmettere l’inquietudine e la speranza del personaggio.

Le voci soliste del mezzosoprano Joelle Morris e del baritono Isaac Bray hanno aggiunto ulteriore drammaticità all’opera. La Morris, con il suo colore vocale ambrato, ha saputo infondere dolcezza e forza emotiva nei momenti più lirici, mentre Bray, con il suo timbro profondo e possente, ha interpretato i passaggi più tragici con un’intensità sorprendente. Insieme, hanno costruito un contrappunto vocale perfetto, amplificando il pathos della narrazione musicale.

La parte visiva dell’opera è stata altrettanto straordinaria. Le scenografie di Margot McLean, insieme alle proiezioni curate da Hernando Claros e Matt Roberts, hanno creato un universo simbolico e onirico che ha accompagnato perfettamente la storia. Il projection mapping, gestito con abilità da Salvatore Passaro e Mahnaz Esmaeili (mopstudio), ha trasformato lo spazio sacro della chiesa in una grotta vivente, simbolo del rifugio di Maddalena e Giuseppe. La collaborazione con la video designer Valentina Vidali ha arricchito ulteriormente l’esperienza visiva, mescolando immagini di natura e mito in una danza di luci e ombre.

A completare il cast creativo c'erano Dahlan Foah, produttore esecutivo, Martino Nicoletti come traduttore, Lia Morandini alla costumeria, Luckyhorn per la realizzazione delle reti e delle scenografie, Nicola Vidali come produttore e Jonathan Warren come video designer, Salvatore Passaro e Mahnaz Esmaeli di mopstudio per la direzione tecnica e projection mapping.

Il pubblico, rapito da una combinazione così potente di musica, immagini e recitazione, ha accolto con grande entusiasmo la performance, decretandone il successo e confermando ancora una volta il talento visionario di Honora Foà. Blood&Breath ha saputo lasciare un segno indelebile nei cuori dei presenti, un'opera che esplora le profondità dell’animo umano attraverso la solitudine, la rinascita e la connessione con la natura. Per chi volesse rivivere i momenti più emozionanti, video e fotografie dell’evento sono disponibili nella cartella stampa ufficiale.

Un evento destinato a restare nella memoria, capace di aprire nuovi orizzonti nell'incontro tra arte e tecnologia, mito e scienza.

foto da comunicato stampa

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Blood&Breath a Roma chiesa Santa Maria della Pietà
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